Assegno unico, occhio alla possibile novità post Pasqua: il pagamento ovviamente arriverà ma potrebbe giungere in un’altra data. Ecco chi riguarderà
Introdotto ufficialmente durante gli anni del Covid, l’assegno unico universale è ormai un assoluto punto di riferimento per le famiglie italiane. Specialmente per chi ha più di un figlio e non poche spese da sostenere, da quelle scolastiche, passando per l’alimentazione, l’abbigliamento e qualsiasi altra necessità che qualunque bambino ha il diritto di avere. La denominazione “universale”, infatti, è mirata proprio in questo senso: è per tutti, indistintamente. Qualunque famiglia può averne accesso senza alcun bambino escluso.
Ovviamente dall’ISEE del nucleo dipenderà la cifra erogata dall’INPS, ma indipendentemente dal reddito annuo spetta una quota a chiunque: fosse anche solo di 57€ mensili che rappresenta la cifra minima elargita a chi tocca il tetto massimo indicato, ma sarà comunque erogata a ogni mese finché il minore non avrà raggiunto la maggior età o salvo variazioni di reddito. In più spetta ancor prima della nascita del bambino: già dal 7° mese di gravidanza se ne ha diritto, con gli arretrati che giungeranno appena il neonato sarà nato per un bel bonifico sul conto corrente.
Assegno unico aprile, le date pagamento sicure e i possibili ‘ritardi’
Rispetto ai mesi iniziali della misura, l’istituto nazionale della previdenza sociale ha anche stabilito un calendario preciso affinché le famiglie avessero anche un riferimento temporale su quando poter contare su questi soldi. I giorni in particolare sono 17, 18 e 19 di ogni mese e quindi anche per aprile 2024. Tuttavia occhio a una novità considerando il recente aggiornamento ISEE che potrebbe aver cambiato gli scenari di molti, soprattutto i lavoratori autonomi per i quali si è registrata una variazione del reddito in salita o in discesa negli ultimi due anni.
Chi infatti era già percettore e non ci sono state novità non subirà modifiche particolari, se non l’aumento introdotto per tutti dovuto all’inflazione con un rialzo del 5,6% sulle cifre mensili, mentre cambia per chi invece avrà uno scenario differente. In caso di modifiche rispetto allo stato precedente, che sia di natura economica o l’arrivo di un nuovo figlio per esempio, o se la domanda per i neo genitori è stata presentata successivamente, l’accredito potrebbe uscire fuori dal range dei tre giorni indicati ma arrivare in un’altra data, sia pure solo 1-2 giorni dopo, ma anche genericamente a fine del mese successivo a quello della presentazione dell’istanza.
Una cosa è certa: tutti riceveranno il pagamento. Attenzione tuttavia alla brutta sorpresa per chi entro lo scorso febbraio non ha presentato l’ISEE: questi, infatti, finché non aggiorneranno la propria posizione, riceveranno il minimo di 57€ ma potendo poi ottenere gli arretrati spettanti se si muoveranno entro il mese di giugno. Chi è rientrato in questa circostanza, tuttavia, ne ha già fatto le spese nel mese di aprile scoprendo con non poca amarezza il mini-bonifico INPS e, di sicuro, si è già messo in moto per cambiare lo scenario dopo Pasqua.