L’Inps ha reso noto quali sono le cifre per l’Assegno Unico nell’anno in corso con la rivalutazione di gennaio
Nel 2024 son previste novità per il pagamento dell’Assegno Unico per le famiglie che hanno figli a carico. La cifra risente di alcune variabili in base all’Isee del nucleo familiare, il numero dei figli a carico e le eventuali maggiorazioni riconosciute. I nuovi importi l’Inps li ha comunicati in base alla rivalutazione dell’Istat datati 16 gennaio 2024. Come per le pensioni, la variazione dell’indice dei prezzi è pari al +5,4% e tale percentuale sarà applicata all’Assegno.
Assegno unico 2024, la rivalutazione da questo mese
L’Inps ha ricordato che sia l’Assegno Unico e Universale per i figli a carico che le relative soglie dell’Isee subiscono un adeguamento annuale all’indice del costo della vita, cioè i prezzi al consumo. I nuovi valori saranno applicati a partire dal mese di febbraio e la mensilità di gennaio sarà conguagliata in questo mese (qui le date di pagamento).
Prima dell’applicazione della rivalutazione vediamo alcune varabili come il valore Isee del nucleo familiare. Ad esempio, un Isee fino a 17.090,61 la somma sarà pari a 199,4 euro; con Isee da 17.090,62 a 17.204,55 somma pari a198,8 euro; con Isee da 17.204,56 a 17.318,48, somma pari a 198,3 euro. Come vediamo la differenza è di pochi centesimi e in alcuni casi pochi euro. Infatti considerando un Isee più alto,
da 18.685,74 a 18.799,67 euro, ogni mese il nucleo familiare riceverà 190,9 euro.
Con i dati dell’Istat alla mano che ha calcolato la rivalutazione, l’importo base della prestazione per figlio, senza considerare nessuna maggiorazione, è pari a 57 euro a figlio, in assenza di Isee o con un valore pari o superiore a 45.574,96 euro. Ricordiamo, infatti, che si ha diritto all’Assegno Unico (che non a caso si chiama anche Universale) anche se si fa la domanda ma non si allega l’Isee perché la misura è per tutti. In questo caso, però, si riceve il minimo.
Le altre variabili sono anche il numero di figli a carico e la loro età ed eventuali maggiorazioni riconosciute come possibili disabilità . Se il figlio è infatti maggiorenne ma ha meno di 21 anni (limite per poter ricevere l’assegno), e ad esempio è attivo in un percorso di studi o lavora, l’importo assegnato sarà diverso.