Assegno inclusione a febbraio si riceverà 2 volte: doppio pagamento

Assegno inclusione per il mese corrente avrà valore doppio: perché e per quale motivo succederà solo adesso

Assegno inclusione
Assegno di Inclusione febbraio – codiciateco.it

Alcuni aventi diritto hanno già ricevuto la prima rata dell’Assegno di Inclusione. La ricarica è stata effettuata a partire dal 26 gennaio e riguarda chi ha fatto domanda dal 18 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024. Chi invece ha presentato istanza dall’8 gennaio in poi riceverà l’accredito sull’apposita Carta la settimana prossima, a partire dal 15 febbraio, come specificato nel calendario dei pagamenti reso noto dall’Inps con il messaggio n. 25 del 2024.

Assegno inclusione a febbraio, perché vale doppio

Assegno inclusione
Domanda per AdI – codiciateco.it

Dal 9 gennaio è attiva la convenzione con i Caf dunque significa che ora si aggiungono anche i richiedenti che hanno fatto domanda tramite i Centri di Assistenza Fiscali a quelli che precedentemente avevano provveduto da soli. A febbraio sarà pagata anche la mensilità di gennaio: in pratica un doppio assegno ma solo per questa volta. Successivamente l’Assegno decorre a partire dal mese successivo a quello in cui è stata inviata la domanda.

Chi attende i soldi il 15 febbraio riceverà un Sms, una email o una notifica sulla piattaforma Siisl. Per chi ha fatto domanda e vuole verificare a che punto si trova, qual è lo stato (se è stata accetta o meno) può controllare come abbiamo spiegato in questo articolo.

Chi riceve ora Carta AdI per la prima volta, sarà già caricata con la prima mensilità, riferita appunto al mese di gennaio. La seconda mensilità dell’Assegno di Inclusione sarà invece pagata per tutti martedì 27 febbraio 2024, sia chi ha ricevuto la prima ricarica a fine gennaio chi invece la riceverà a metà febbraio. Sarà presa in considerazione la stessa data anche per i successivi pagamenti (festivi esclusi), ossia il 27 di tutti i mesi.

Ricordiamo in breve chi ha diritto a ricevere l’Assegno di Inclusione. Pensato come sostituto del Reddito di Cittadinanza che per quattro anni è stato al centro del dibattito politico quasi costantemente, possono accedere i nuclei familiari che abbiano almeno un componente disabile, minorenne, con almeno 60 anni di età o in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione. Collegandosi al sito del Ministero del Lavoro è possibile chiarire cosa significa essere in condizione di svantaggio.

Gestione cookie