Per i coniugi che hanno diritto all’Assegno di mantenimento si possono intraprendere diverse strade per ottenere i soldi spettanti
Quando l’ex marito è obbligato a versare l’assegno di mantenimento a moglie o figli, le cadenze sono generalmente mensili. Se una scadenza dovesse essere saltata, le soluzioni per recupere i soldi sono diverse: sia di tipo civile, ad esempio con l’invio di una lettera di diffida, ma anche penale con una querela. Ma come fare a recuperare gli arretrati degli assegni di mantenimento ai figli?
L’assegno di mantenimento è un versamento periodico (lo prevede la legge sul divorzio) la cui cifra viene stabilita dal giudice a seguito di una causa di separazione o divorzio. In questo articolo vediamo come si calcola l’importo. È quindi un obbligo del genitore al quale non si può sottrarre ma se dovesse farlo, sono previsti comunque modi per recuperare le somme spettanti.
Se si scegli la via civile, è il proprio avvocato che si occuperà di realizzare una lettera di diffida, indicando un periodo di tempo, solitamente di quindici giorni, entro il quale il versamento deve essere effettuato: in mancanza di ciò si procederà per altre vie legali, entrando dunque nel penale. Se chi deve pagare adempie all’obbligo, la questione può ritenersi chiusa per le somme spettanti. Se non paga si può chiedere entro i successivi 90 giorni il pignoramento sia di beni mobili o immobili. Come detto c’è poi la soluzione penale, presentando una formale querela (magari anche in questo caso accompagnati dal proprio avvocato) presso le forze dell’ordine.
In realtà la via penale non esclude la civile e viceversa poiché possono essere intraprese contestualmente. Si può quindi chiedere al proprio avvocato di realizzare una lettera di diffida e di inviarla all’ex coniuge che non ha pagato e allo stesso momento recarsi dai carabinieri e dalla polizia per sporgere querela.
Purtroppo casi del genere oltre a danni economici sono pesanti da affrontare anche dal punto di vista psicologico. Il problema, infatti, non è solo di chi non riceve i soldi che gli spettano come un giudice ha stabilito ma spesso è anche di chi dovrebbe pagare. Chi è inadempiente all’obbligo legale non sempre si comporta così per volontà propria ma perché si trova in una difficile situazione economica.
Lo abbiamo visto in modo particolare con la pandemia che ha iniziato a colpire duramente l’economica italiana ed europea nella primavera di quattro anni fa con professionisti e non che hanno visto calere bruscamente i propri fatturati e stipendi.
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