Assegno di invalidità lieve, quando spetta e a quanto ammonta

Assegno di invalidità: ecco quanto spetta a chi percepisce quello lieve e quando arriverà, tutti i dettagli da tenere a mente sul sussidio.

Assegno di invalidità lieve
Invalidità, come funziona l’assegno- (Codiciateco.it)

Se si ha un’invalidità lieve, si potrebbero ottenere dei benefici grazie all’assegno, si tratta di diversi servizi ed agevolazioni, messi a disposizione delle persone che hanno una problematica. Chi ha un’invalidità lieve, ha diritto ad una serie di agevolazioni mirate, sia dal punto di vista sanitario che da quello lavorativo. A differenza della pensione di invalidità civile, le agevolazioni che si potranno ottenere non dipenderanno dalla percentuale di invalidità. Vediamo a chi si rivolge nel dettaglio questa agevolazione, e come fare per ottenere i benefici.

Assegno di invalidità lieve, a chi spetta

Assegno invalidità a quanto ammonta
Invalidità lieve, a chi spetta- (Codiciateco.it)

Per poter usufruire dell’assegno di invalidità lieve, sarà necessario che al soggetto sia stata accertata una riduzione delle capacità lavorative, compresa tra il 34% e il 50%. Va ricordato infatti che con l’invalidità inferiore al 33% non si è considerati invalidi, chi raggiungerà o supererà questa soglia, avrà diritto ad alcune agevolazioni previste dal nostro ordinamento. Sarà possibile infatti, ottenere ausili gratuiti e protesi. A rientrare nella misura, sono ad esempio gli apparecchi acustici, che potranno essere ottenuti gratuitamente. Chiaramente per poter ottenere determinati strumenti, servirà la prescrizione del medico. Per quanto riguarda l’esenzione dal ticket sanitario invece, sarà necessario avere un’invalidità almeno del 66%. Chi ha un’invalidità certificata al 45%, oltre ad avere accesso ad alcuni strumenti gratuiti, come quelli precedentemente citati, avrà anche la possibilità di iscriversi alle liste di collocamento mirato, rivolgendosi ai centri per l’impiego, ciò è quanto è stabilito dalla legge.

Invalidità lieve, cosa spetta ai soggetti interessati

Una volta verificata la condizione del soggetto e della sua capacità lavorativa, inizierà un percorso mirato di affiancamento con l’obiettivo di inserire il disabile nel mercato del lavoro. I datori di lavoro infatti, che hanno ad esempio tra i 15 e i 35 dipendenti, hanno l’obbligo di assumere almeno 1 lavoratore disabile. Chi ha più dipendenti, ad esempio tra i 36 e 50, può assumerne anche 2. Chi supera la soglia, avrà l’obbligo di riservare il 7% dei posti a coloro che sono inseriti nelle categorie protette. Se l’invalidità è attestata è al 50%, oltre alle altre agevolazioni, si avrà diritto anche a dei permessi riconosciuti.

Saranno messi a disposizione degli invalidi infatti, 30 giorni di permesso all’anno per sottoporsi a visite, esami o cure correlate alla propria patologia. In questo caso, nonostante l’assenza dal lavoro, si otterrà comunque la retribuzione e i giorni di assenza non saranno conteggiati. Tuttavia va specificato che aldilà di queste agevolazioni, per nessuna delle percentuali elencate sarà riconosciuta una prestazione economica. Quest’ultima potrà essere percepita solo da chi ha una menomazione fisica o psichica grave, da compromettere la capacità lavorativa della persona. Il soggetto dovrà anche trovarsi inoltre, in una situazione economica di svantaggio. Per avere diritto alla pensione di invalidità civile infatti, servirà una percentuale di almeno il 74%.

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