L’assegno di invalidità va puntualmente rinnovato dopo un certo periodo, ma fino a un certo punto. Ecco quando diventa definitivo e permanente e i requisiti preliminari per averlo innanzitutto. Tutti i dettagli
L’assegno di invalidità è un ammortizzatore sociale fondamentale in Italia. Si tratta di una doverosa misura indirizzata a coloro che, a causa di un problema fisico permanente, sono impossibilitati dal lavorare, almeno non al 100%. Può essere una condizione dalla nascita o acquisita successivamente, come da un incidente o per causa di un intervento chirurgico. Non potendosi tutelare in autonomia, l’INPS elargisce questo supporto finanziario per garantire il proprio sostentamento per avere comunque un’indipendenza e dignità. Almeno nei limiti del possibile e in una maniera limite, non essendo una cifra consistente.
Un ammortizzatore sociale vitale dunque, come tutti gli altri ovviamente, ma significativo considerando che tutela coloro che sono del tutto o quasi inabili e non avrebbero come fare altrimenti. Per avere l’assegno di invalidità bisogna presentare domanda presso il sito dell’istituto nazionale della previdenza sociale, che sia in maniera autonoma sul portale o in sede on con l’aiuto di un caf. Una volta inoltrato il tutto, la domanda verrà preliminarmente valutata e – se accettata – vi sarà poi la convocazione in una sede per appurare il limite fisico.
Assegno di invalidità, i requisiti necessari per l’INPS
E’ da questo che ne dipende poi la cifra mensile. Si può far richiesta dai 18 anni fino ai 67, poiché successivamente si passa da assegno a pensione di invalidità. Come si legge sul sito INPS, sono questi i requisiti necessari per poter presentare domanda
- riconoscimento di una percentuale di invalidità compresa tra il 74% e il 99%;
- reddito non superiore alla soglia stabilita ogni anno per legge (per il 2024: 5.725,46 euro);
- mancato svolgimento di attività lavorativa;
- età compresa tra i 18 e i 67 anni;
- cittadinanza italiana;
- per i cittadini stranieri comunitari e cittadini extracomunitari loro familiari: iscrizione all’anagrafe del comune di residenza;
- per i cittadini stranieri extracomunitari: permesso di soggiorno di almeno un anno (art. 41 TU immigrazione);
- residenza stabile e abituale sul territorio nazionale.
Una volta presentata domanda, i tempi di attesa sono di massimo 45 giorni per la fase sanitaria e altri 45 per quella concessoria nel caso vi fossero tutti i requisiti.
Quando l’assegno di invalidità diventa definitivo
Una volta ottenuto, ciclicamente bisogna rinnovare l’assegno di invalidità per averlo ancora anche successivamente lì dove – ovviamente – ci siano ancora le condizioni. Il primo step è tre anni dopo l’approvazione, dove si può richiedere il rinnovo con una nuova domanda. E al termine del nuovo triennio bisognerà ripetere la procedura. Come prevede la legge, dopo tre rinnovi consecutivi l’assegno diventa definitivo. Non vi sarà più bisogno di ripresentarsi nuovamente per ulteriori accertamenti e dimostrazioni. Tuttavia l’INPS, potenzialmente, per la propria tutela e per allontanare eventuali raggiri alla lunga, è libera di convocare ed effettuare controlli medico-legali. Anche dopo anni. Serviranno in ogni caso 9 anni almeno prima che l’assegno di invalidità diventi permanente.