Assegno di Inclusione: c’è anche un bonus di 8.000 euro. Come si riceve e a chi spetta? Cosa sapere su questo ulteriore aspetto
L’Assegno di Inclusione è stato certamente tra le misure più attese del nuovo anno, rilanciato dal Governo Meloni per sostenere le famiglie più povere andando a sostituire il tanto osteggiato Reddito di cittadinanza. Ma c’è di più. L’intenzione del sostegno è anche quello di favorire la rioccupazione dei beneficiari che non lavoro e sono ormai lontani dai circuiti lavorativi da diverso tempo. Arriva così il bonus da 8.000 euro. A chi spetta e come riceverlo? Vediamo tutti i dettagli.
8.000 euro di bonus ai datori di lavoro delle ditte private che assumo un percettore dell’Assegno di inclusione dandogli la possibilità di essere reinserito nel circuito del lavoro. Una forma simile era prevista anche con il Reddito di cittadinanza ma in misura inferiore. Ora il governo ha alzato la quota per spingere verso le assunzioni dei beneficiari dell’Assegno.
Tra le agevolazioni messe in campo, la semplificazione della procedura per la richiesta ed il vantaggio per i cittadini che i primi 3 mila euro percepiti di stipendio non vengono calcolati ai fini del calcolo dell’importo dell’Assegno di inclusione. L’incentivo, inoltre, può essere cumulato con gli altri già esistenti dedicati all’occupazione.
La cosa essenziale è che per ricevere il bonus di 8.000 euro, l’azienda deve procedere a stipulare con il percettore dell’Assegno un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, full o part-time questo è indifferente, o anche di apprendistato. Per l’azienda che assume è esonerata dal pagamento dei contributi per i primi 12 mesi e nello stesso tempo è anche disincentiva a licenziare per i successivi 24 mesi in quanto dovrebbe versare i contributi non pagati maggiorati per via di una sanzione civile.
E per chi assume a tempo determinato? L’incentivo è previsto anche in questo caso ma è valore minore: esonero dei contributi al 50% e bonus di 4.000 euro per i nuovi contratti a tempo determinato, full o part-time e anche stagionale.
Anche con le dovute novità sugli incentivi alle assunzioni dei percettori dell’Assegno di Inclusione restano alcuni dubbi sul fatto che questa modalità possa portare ai risultati sperati. Le formule proposte basteranno a invogliare i datori di lavoro? Accetteranno di inserire nella propria azienda nuovi dipendenti che sono fuori dal mercato del lavoro ormai da tempo e non hanno le conoscenze e le competenze necessarie? A dirlo sarà solo il tempo che ci permetterà di capire se l’Assegno tanto conclamato dal Governo Meloni sarà riuscito a sanare i buchi per i quali il Rdc aveva fallito.
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