Nel mese di gennaio sono previsti i primi versamenti per i beneficiari di Assegno di Inclusione: quali cifre riceveranno e come?
A partire da dicembre 2023 si sono aperte le domande per l’Assegno di Inclusione, la nuova misura economica pensata dal governo Meloni in sostituzione del Reddito di Cittadinanza. L’ADI è infatti simile al vecchio RdC (tanto che alcuni lo chiamano addirittura “nuovo” Reddito di Cittadinanza), ma è destinato a un bacino di utenti più ridotto.
In particolare l’ADI è dedicato a utenti con minimo 60 anni di età, oppure a disabili, appartenenti a categorie fragili o iscritti a programmi di assistenza sanitaria. Oltre all’Assegno di Inclusione, il Governo ha anche previsto l’erogazione di un contributo per l’affitto, similmente a quanto accadeva con il RdC.
Assegno di Inclusione: se rispetti questi requisiti puoi richiederlo
Per accedere a questa misura economica, ovviamente, bisogna rispettare alcuni requisiti, reddituali e non. In particolare i richiedenti non devono avere un ISEE superiore a 9.360 euro, mentre il reddito del nucleo familiare non può superare i 6mila euro annui. Queste cifre aumentano alla presenza di alcune scale di equivalenza, ad esempio relativamente alla presenza di disabili gravi o non autosufficienti nel nucleo familiare.
Ma non solo, poiché per ricevere l’Assegno di Inclusione bisogna anche essere cittadini Italiani, Europei o Extracomunitari in possesso di regolare documentazione di soggiorno per lungo periodo. Inoltre non si deve aver immatricolato a proprio nome un veicolo nei 36 mesi precedenti alla richiesta, né essere proprietari di immobili che non siano la prima casa, il cui valore può ammontare al massimo a 150mila euro.
A quanto ammontano gli assegni mensili?
E per quanto riguarda la cifra che si riceverà? In caso di domanda accolta, i beneficiari potranno ricevere fino a 6mila euro annui (da aumentare eventualmente in base ai requisiti sopraelencati), più un contributo per l’affitto di massimo 3.600 euro che porterà la cifra a oltre 600 euro al mese. Il contributo minimo, invece, non può scendere sotto i 480 euro annui, corrispondenti a 40 euro al mese.
Il versamento avverrà su una carta messa a disposizione da Poste Italiane, similmente a quanto avveniva con il RdC, per 18 mesi consecutivi. Allo scadere dei 18 mesi si potrà ricevere il contributo per ulteriori 12, a patto che intercorra una pausa di un mese tra i primi 18 e i successivi 12.