Assegno di Inclusione, importanti sgravi contributivi in questo caso: è un’ottima notizia

Buone notizie sull’Assegno di Inclusione: adesso il sostegno alle famiglie diventa più forte. Vediamo cosa cambia.

Al via al nuovo aiuto statale che ha sostituito il Reddito di cittadinanza: l’assegno di inclusione. Previsti importanti sgravi in determinate situazioni.

Assegno di inclusione
Assegno di inclusione e sgravi contributivi/ Codiciateco.it

Dall’1 gennaio è entrato in vigore l’assegno di inclusione che, insieme al Supporto formazione e lavoro già attivo da settembre 2023, ha sostituito il vecchio Reddito di cittadinanza. L’assegno di inclusione avrà lo stesso importo del vecchio sussidio grillino: 500 euro al mese più altri eventuali 280 euro per pagare l’affitto. Potrà essere erogato per 18 mesi e, dopo una pausa di un mese, potrà essere prorogato per altri 12 mensilità.

A differenza del Reddito di cittadinanza, l’assegno di inclusione si rivolge solo a quelle famiglie in cui sia presente almeno una persona non occupabile. Sono considerati non occupabili: i disabili, i minori di 18 anni, le persone dai 60 anni in su e i soggetti presi in carico dai servizi sociosanitari territoriali a causa di disagi psicologici. Inoltre per ottenere il nuovo sussidio il reddito annuo della famiglia non deve superare i 6000 euro. Previsti anche importanti sgravi fiscali.

Assegno di inclusione: arrivano gli sgravi fiscali

Via libera dall’1 gennaio all’assegno di inclusione, uno dei nuovi sussidi messi in campo dal Governo di Giorgia Meloni per sostituire il Reddito di cittadinanza. Oltre al nuovo beneficio per chi non ha un lavoro, arrivano anche importanti sgravi fiscali.

Assegno di inclusione e sgravi contributivi
Chi beneficerà degli sgravi contributivi/ Codiciateco.it

L’assegno di inclusione viene riconosciuto anche a quelle famiglie al cui interno ci sono persone che possono lavorare, cioè soggetti senza disabilità e di età compresa tra i 18 anni e i 59. L’importante è che almeno un componente della famiglia rientri nella categoria dei “non occupabili”: disabili, over 60 oppure minorenni. Di conseguenza se, ad esempio, in una famiglia ci sono due genitori di 30 anni disoccupati e con un reddito annuo non superiore a 6000 euro, con un figlio di 8 anni o con un genitore di 70 anni, la famiglia potrà chiedere l’assegno di inclusione.

Affinché il nuovo sussidio non diventi una stampella ma aiuti veramente i disoccupati a reinserirsi nel mondo del lavoro, il Governo Meloni ha introdotto anche sgravi contributivi per le aziende che assumeranno a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato i percettori dell’Assegno di inclusione. Infatti chi assumerà un soggetto la cui famiglia riceve il nuovo aiuto statale, fruirà di un taglio del 100% dei versamenti all’Inps. Questo sgravio durerà per 12 mesi e per un massimo di 8000 euro l’anno.

Lo sgravio sarà riconosciuto anche, per un massimo di 24 mesi,  in caso di passaggio da contratto a tempo determinato a contratto a tempo indeterminato. In caso di assunzione a tempo determinato, invece, lo sgravio contributivo non sarà del 100% ma solo del 50% per un massimo di 4000 euro l’anno. Infine sgravio del 30% per chi assumerà tramite agenzie interinali.  Quest’agevolazione riguarda solo il settore privato e per ottenere il beneficio è necessario inserire l’offerta di lavoro nel Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa.

 

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