Assegno di inclusione quali sono i motivi di erogazioni di soldi inferiori rispetto al passato. Ecco le cause da tenere a mente.
L’Assegno di inclusione ha ormai preso il via ufficialmente con l’inizio dell’anno corrente. Si tratta di una misura molto attesa dopo l’abrogazione del Reddito di Cittadinanza che dal 2020 è stata una discussa, ma importante prestazione, di contrasto alla povertà. Alcune misure ne hanno preso il posto.
A partire dal mese di settembre del 2023 è entrato in funzione il Supporto per la formazione e il lavoro, destinato ai cosiddetti occupabili dai 18 ai 59 anni. Da gennaio di quest’anno ha preso il via l’Assegno di inclusione per le famiglie con componenti fragili e per nuclei familiari in carico presso i servizi sociali comunali. Ma cosa si intende per soggetto fragile?
Con la definizione di fragile si intende, secondo il legislatore, un soggetto di età inferiore ai 18 anni, un anziano con almeno 60 anni e un disabile. Ognuno di questi componenti ha un proprio valore specifico nella scala di equivalenza. Il valore complessivo di quest’ultimo parametro è dato dalla somma dei singoli componenti.
Il numero ottenuto si moltiplica per la soglia ISEE standard necessaria per l’Assegno di inclusione di 6mila euro. O di 7.360 euro se il nucleo familiare ha un contratto di locazione per l’abitazione. L’integrazione versata al richiedente come Assegno di inclusione si calcola poi sottraendo al valore della scala di equivalenza per 6mila o 7.360 euro il reddito familiare. La cifra ottenuta è l’ammontare annuo dell’Assegno di Inclusione da dividere per 12 mensilità.
Questo meccanismo non si discosta da quello di calcolo del Reddito di Cittadinanza, ma come osservato da molti beneficiari l’importo erogato è inferiore. Qual è il motivo di questa differenza? Molto semplicemente nel calcolo del parametro della scala di equivalenza di un nucleo familiare per l’Assegno di inclusione vengono conteggiati solo i componenti fragili e i maggiorenni impegnati in carichi di cura. Per esempio i caregivers familiari che assistono congiunti con disabilità grave o coloro che si occupano di minori sotto i 3 anni.
Il calcolo del parametro della scala di equivalenza per il Reddito di Cittadinanza prevedeva invece che fossero considerati tutti i componenti del nucleo familiare, al di là di condizione anagrafica o altri fattori. Questo spiega gli importi minori erogati per l’Assegno di inclusione. Ai maggiorenni di famiglie con elementi fragili che hanno richiesto l’Assegno di inclusione non resta che presentare domanda per il Supporto per la formazione e il lavoro.
Importante è seguire tutte le procedure necessarie. A partire dalla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale per l’accesso alle misure di reinserimento nel mondo del lavoro. Le due prestazioni infatti sono cumulabili dallo stesso nucleo familiare.
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