Assegno di inclusione, importante nota INPS per le domande non accolte: ecco perché sono in stand-by, quanto tempo lo saranno ancora e come risolvere
E’ arrivata una nuova e importante comunicazione da parte dell’Istituto nazionale della previdenza sociale per quanto riguarda l’assegno di inclusione e in particolare le domande ancora in sospeso. Premesso che è possibile visualizzare lo stato della propria richiesta sul portale INPS, l’istituto ha fornito ulteriori indicazioni per coloro che sono ancora in attesa poiché non hanno visto sbloccata la domanda.
Gli scenari possibili sono tre, ovvero che la richiesta venga “accolta”, “respinta” o messa in stand-by. In questi ultimi casi appare la dicitura “in evidenza” o “sospesa”. Nel caso in cui ci sia un rifiuto netto da parte dell’INPS è perché è stato ritenuto che non ci fossero i requisiti adatti per rientrare nella misura, anche se in passato si percepita il reddito di cittadinanza, mentre per gli altri due casi ci sono margini per ottenere accesso al contributo governativo ma tramite ulteriori documentazioni da presentare per dimostrare la compatibilità.
Come si legge nella nuova circolare INPS: “Qualora la domanda risultasse in evidenza per Isee con difformità, il richiedente riceverà una specifica comunicazione e avrà 60 giorni per integrare la documentazione, colmare le omissioni oppure ripresentare una nuova DSU. Decorso inutilmente tale termine, la domanda sarà respinta”. Dunque giungerà un avviso, presto, ai diretti interessato. Comunicazione entro la quale ci sarà una scadenza per correggere l’errore. E il riferimento è all’ISEE, risulta un’incongruenza da correggere tramite la presentazione di una nuova DSU.
C’è poi un riferimento anche alle domande “sospese”: premesse che sono tali per ulteriori accertamenti, l’INPS garantisce che verranno comunque definite entro 60 giorni dall’inizio della sospensione. Nel caso in cui l’ente non riuscirà ad accertare più dettagliatamente il quadro familiare – si legge – in base al “principio del silenzio-assenso” procederà ad accogliere la domanda ed emettere i primi pagamenti.
Ma la sospensione può avvenire anche nel caso in cui “si rende necessario un supplemento istruttorio in ordine ai requisiti reddituali o alla presenza di una persona disabile nel nucleo familiare. In questi ultimi casi, la necessità di ulteriori verifiche sarà comunicata agli interessati e l’esito definitivo sarà reso noto entro il corrente mese”. C’è infine anche un riferimento alle domande respinte e il possibile ricorso: è possibile fare istanza di riesame, entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento, o ricorso giudiziario. Dal prossimo 27 febbraio – fa sapere l’INPS – direttamente sul portale sarà possibile visualizzare il dettaglio delle causali di reiezione della domanda.
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