Vediamo tutte le novità, le date e gli importi degli arretrati 2024 degli stipendi degli insegnanti. Ecco cosa si sa a riguardo.
Con l’approvazione definitiva del rinnovo contrattuale 2019-2021 avvenuta lo scorso 18 gennaio, è in arrivo il pagamento degli arretrati 2024 per gli insegnanti. Tuttavia, al momento non ci sono informazioni precise sulla data di erogazione degli arretrati per i docenti di ruolo o con contratto a tempo determinato. Si possono formulare ipotesi basate sulle richieste e le indicazioni fornite dal sindacato di categoria Flc Cgil. Ecco tutto quello che è emerso fino ad ora.
È Flc Cgil a fornire una stima degli arretrati 2024 per gli insegnanti, distinguendo gli importi in base all’anzianità di servizio. Gli arretrati coinvolgono la Retribuzione professionale docente (Rpd), che beneficia dell’incremento stabilito dal rinnovo del Ccnl a partire da gennaio 2022. Inoltre, gli arretrati relativi all’aumento del Compenso individuale accessorio (Cia) riguardano anche il personale Ata. Vediamo quindi quali aumenti sono previsti sullo stipendio degli insegnanti con gli arretrati 2024 e quando potrebbero essere erogati.
Gli arretrati sono pertanto dovuti agli insegnanti con contratto a tempo indeterminato e a quelli con contratto a tempo determinato, a partire da gennaio 2022, con considerazione dei soli periodi effettivi di servizio. In un comunicato, la Flc Cgil specifica che il Contratto Collettivo Nazionale prevede “un mese di tempo dalla data della sottoscrizione dell’adeguamento dello stipendio mensile“. Il sindacato ha sollecitato il ministero affinché rispetti tale scadenza, quindi, secondo quanto spiegato dalla Flc Cgil, l’aggiornamento, basato sulle informazioni ottenute in via diretta, dovrebbe avvenire entro marzo 2024, includendo anche gli arretrati.
È possibile, ma al momento è solo un’ipotesi, che gli arretrati saranno erogati tramite un’elaborazione speciale, come è accaduto per quelli liquidati nel 2022. Questa eventualità sembra plausibile soprattutto per i docenti che, in quel periodo, avevano un contratto a tempo determinato e che potrebbero non essere attualmente impiegati o essere stati assunti per supplenze brevi.
È quindi improbabile che il pagamento degli arretrati degli insegnanti per il 2024 possa avvenire già a febbraio; molto probabilmente sarà necessario attendere fino a marzo, e la data potrebbe differire da quella di pagamento del cedolino NoiPa, che nel prossimo mese sarà venerdì 22.
La Flc Cgil ha elaborato gli importi degli arretrati 2024 relativi allo stipendio degli insegnanti e li ha organizzati in una tabella. In aggiunta agli arretrati dell’Rpd e della Cia per il personale Ata, si sommerà anche un compenso una tantum per coloro che erano in servizio durante l’anno scolastico 2022/2023, inclusi quelli con contratti annuali o fino alla conclusione delle attività.
Per quanto riguarda l’Rpd, la differenziazione degli importi si basa esclusivamente sull’anzianità di servizio e non sul livello o grado di scuola di appartenenza. I numeri indicati nella tabella degli arretrati elaborata dalla Flc Cgil sono lordi, quindi è necessario sottrarre le ritenute assistenziali, previdenziali e le ritenute Irpef dagli importi.
Le retribuzioni degli insegnanti dovrebbero registrare un aumento grazie alle novità del 2024, che coinvolgono sia i titolari di contratti a tempo indeterminato che i docenti con supplenze. Si prevede che gli aumenti stipendiali per gli insegnanti siano effettivi già a partire da gennaio, e sarà possibile verificarli consultando autonomamente il cedolino sulla piattaforma NoiPa. Gennaio è anche il mese in cui si prevede che i supplenti brevi o saltuari della scuola riceveranno gli arretrati tramite un’elaborazione speciale.
Dall’indennità di vacanza contrattuale al bonus una tantum, esaminiamo le novità relative allo stipendio degli insegnanti nel 2024.
Tra le novità del 2024 che porteranno a un incremento dello stipendio degli insegnanti, troviamo sicuramente l’Indennità di vacanza contrattuale (Ivc) e un bonus una tantum che non sarà assegnato a tutti.
Per quanto riguarda l’indennità di vacanza contrattuale, si fa riferimento all’anticipo previsto dal decreto n.145 di ottobre 2023 per la scadenza dei Contratti Collettivi Nazionali dei dipendenti pubblici. I docenti di ruolo hanno ricevuto l’anticipo dell’Ivc a dicembre 2023 e continueranno a percepirlo fino al rinnovo del contratto, mentre gli insegnanti con contratto a tempo determinato dovranno attendere il 2024.
A partire da gennaio 2024, l’anticipo dell’Indennità di vacanza contrattuale dovrebbe contribuire a incrementare lo stipendio anche degli insegnanti precari. L’importo dell’indennità dipende dall’anzianità di servizio e dal tipo di scuola in cui si insegna.
A febbraio 2024, alcuni insegnanti dovrebbero ricevere un ulteriore aumento dello stipendio grazie a un bonus una tantum, come stabilito dal decreto n.258/2022 del Ministero dell’Istruzione. Questo bonus spetterà:
– ai docenti che garantiscono la continuità didattica;
– ai docenti in servizio presso le scuole situate in zone economicamente, socialmente e culturalmente svantaggiate e dove è presente la dispersione scolastica.
L’aumento dello stipendio per i docenti interessati dal provvedimento varierà da 868 a 954 euro netti e per coloro che soddisferanno entrambi i criteri di assegnazione delle risorse, il bonus una tantum sarà di 1.823 euro.
Secondo quanto indicato nel decreto ministeriale, la distribuzione delle risorse per l’aumento dello stipendio avviene seguendo le seguenti linee guida:
– Il 70% delle risorse è destinato ai docenti che, nell’ultimo quinquennio, non hanno presentato richieste di mobilità, assegnazione provvisoria o utilizzazione e che non hanno accettato supplenze per l’intero anno scolastico in un’altra tipologia o classe di concorso.
– Il restante 30% è assegnato ai docenti che insegnano da almeno 5 anni in istituzioni scolastiche situate in contesti difficili e non hanno la residenza o il domicilio nella stessa provincia della scuola.
Nel 2024, gli stipendi degli insegnanti includeranno ancora il taglio del cuneo fiscale, che è un’esenzione sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore.
Questo esonero è applicato:
– al 6% per gli stipendi mensili non superiori a 2.692 euro, ovvero 35.000 euro di retribuzione annua lorda;
– al 7% per gli stipendi mensili non superiori a 1.923 euro, ovvero 25.000 euro di retribuzione annua lorda.
Nel 2024, le aliquote Irpef saranno ristrutturate in tre scaglioni. Attualmente, si attende la finalizzazione del rinnovo del contratto 2019/2021, che dovrebbe portare ulteriori novità, compresa l’ultima tranche di aumenti. Tuttavia, si tratta di un incremento modesto, con un aumento medio complessivo di circa 124 euro.
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