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Apple conferma il vostro timore: il Governo spia tutti tramite i loro dispositivi

I timori del grande fratello elettronico non sono fantasie, arriva la conferma: tutti i dispositivi sono controllati.

Come accade che le peggiori fantasie divengano realtà? Ci sono scrittore che hanno descritto il mondo ben prima di sua comparsa reale. I racconti di Jules Verne sono un esempio, ma ancora più evidenti sono alcune “profezie” di Philip K. Dick. Un mondo dominato dalla tecnologia dove il confine tra naturale e artificiale è sempre più labile.

privacy app in pericolo
Apple conferma, gli smartphone sono spiati – codiciateco.it

Come sottile è il confine tra sicurezza e libertà, dove il controllo passa attraverso gesti quotidiani e apparentemente innocui. Se a volte si ha la sensazione che le proprie chiamate telefoniche, le comunicazioni mediante applicazioni di messaggistica, le proprie mail siano controllate le conferme di tale dubbio continuano ad arrivare. D’altra parte quello della privacy e della sua tutela è un argomento scottante nell’età della rete e delle sue applicazioni.

Chi spia i dispositivi che usiamo tutti i giorni

Se queste sono le premesse c’è da essere preoccupati, soprattutto se chi dovrebbe proteggere e garantire la privacy dei cittadini, fa esattamente il contrario. Stiamo parlando dei governi di paesi democratici e non di paesi dove libertà e diritti sono delle chimere.

push monitorate
App di messaggistica sotto controllo – codiciateco.it

È proprio di questi giorni la notizia che governi non meglio identificati sorvegliano gli utenti di device telefonici, monitorando le notifiche push che transitano attraverso i server di Apple e Google. L’annuncio è arrivato tramite una lettera al Dipartimento di Giustizia degli Usa del senatore Ron Wyden. Secondo il politico statunitense, alcuni governi stranieri chiedono ai giganti della tecnologia telefonica di fornire loro i dati degli utenti per tracciare i loro device.

Le informazioni controllate passano attraverso le notifiche push che arrivano e partono dagli smartphone. La conferma arriva anche dalla Apple che in una nota all’agenzia di stampa Reuters ribadisce come la lettera di Wyden abbia dato modo all’azienda di chiarire i dubbi sulla sorveglianza delle push. Apple quindi conferma quanto asserito dal senatore statunitense.

I governi degli Stati Uniti e di altri paesi alleati di Washington hanno chiesto ad Apple e Google  i metadati relativi alle notifiche push. I metadati delle push non sono crittografati, chiunque può quindi avere potenzialmente accesso alle informazioni connesse all’uso delle applicazioni. Apple consiglia agli sviluppatori di crittografare le push e di non includere dati sensibili.

Lo scopo è connettere utenti anonimi di applicazioni di messaggistica a specifici account di Apple o Google. Non si conoscono i paesi coinvolti oltre gli Usa, ma si parla di democrazie occidentali alleate, né da quanto vengono richiesti i metadati. Una notizia che ribadisce dubbi e timori e richiama l’attenzione su una tutela della privacy sempre maggiore.

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