C’è una novità rilevante relativa all’applicazione di Poste Italiane: andiamo a vedere nel dettaglio cosa è cambiato per tutti i clienti.
Il mondo della tecnologia, in senso assoluto, è uno di quelli che maggiormente sta registrando dei cambiamenti nell’ultimo periodo di tempo. Le autorità, ovviamente, per quanto possibile, cercano di vegliare e di vigilare per evitare il verificarsi di reati o di violazioni di varia natura. Una delle app, per ovvi motivi, più utilizzate in Italia è indubbiamente quella delle Poste. I servizi offerti dalla società in questione sono tanti e tali che praticamente tutti ne usufruiscono. A prescindere poi dalle polemiche che di tanto in tanto si generano, anche la qualità dei servizi è da considerare.
In tal senso, coloro che usufruiscono dell’app in questione stanno facendo i conti, proprio in questi giorni, con delle significative novità. Sono esplose, in tal senso, delle polemiche enormi, dal momento che per molti si tratta di un boomerang dal potenziale enorme. Avranno notato coloro che la usano che in questi giorni per potervi accedere bisogna concedere all’applicazione in questione l’accesso ai dati. Il tutto sta avvenendo su PostePay e BancoPosta. Andiamo a vedere dove si insidia il rischio in questa vicenda e perché sta accadendo questo. La polemica, in tal senso, sta divampando in maniera sempre più importante, coinvolgendo tantissimi soggetti.
In questi giorni tutti gli utenti di questa applicazione avranno notato che, per poter accedere, veniva loro chiesto di consentire l’accesso ai dati per l’applicazione in questione. La cosa ha fatto insospettire moltissimi utenti, che sui social hanno riversato, per così dire, le loro perplessità. In tal senso, arrivano sviluppi importanti raccontati dal quotidiano “Il Giornale“. A quanto pare Altroconsumo ha realizzato una interrogazione per vederci chiaro a tal proposito.
Il Garante della Privacy è stato, infatti, sollecitato a tal proposito dal momento che c’è il serio rischio di una violazione di quella che è la norma in materia della Comunità europea. La posizione di Poste Italiane è che con questo sistema l’applicazione è in grado di proteggere maggiormente chi ne usufruisce, fungendo anche da antivirus dal momento che ha la possibilità di andare a bloccare tutti i contenuti potenzialmente pericolosi per gli utenti. Insomma, dopo gli elogi per la nuova offerta Postemobile, stavolta si parla della società gialloblu in senso negativo.
Concedendo questa autorizzazione alle applicazioni in questione, si permette loro di monitorare l’uso che si fa del dispositivo e delle altre app. Inoltre, potrebbe avere accesso ad informazioni quali il nostro gestore telefonico, informazione utile visto che con Postemobile opera anche in questo ambito. Inoltre, come sottolineato da Altroconsumo, il rifiuto dell’accesso ai dati non può di certo rendere inutilizzabile una determinata applicazione. Qualunque essa sia. Cosa che, invece, accade con Postepay e BancoPosta.
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