Sono finite nel mirino dell’Antitrust anche le offerte per l’energia PostePay, messe sul mercato da Poste Italiane. Sembrano esserci delle scorrettezze in atto.Â
Sembrerebbe che Poste Italiane non consentirebbe una giusta concorrenza: questo ha portato l’ente di credito statale a finire nel mirino dell’Antitrust, in particolar modo per le offerte energia PostePay. Queste ultime sono state commercializzate a partire dalla fine del regime di maggior tutela.
Secondo l’autorità per la concorrenza e il mercato, Poste Italiane avrebbe mantenuto un comportamento scorretto: questo allarme, sfociato in segnalazioni inviate tra giugno e luglio 2023 da A2A e Iren, ha fatto partire l’istruttoria che verificherà l’eventuale scorrettezza. Il termine dell’indagine è previsto per il prossimo 19 luglio.
Poste Italiane nel mirino dell’Antitrust per le offerte energia PostePay
Circa un anno fa, Poste Italiane ha fatto l’ingresso nel mercato della luce e del gas con la controllata Poste Energia. Inizialmente, si trattava di offerte riservate ai dipendenti, poi estese al pubblico con l’obiettivo di raggiungere almeno 1.5 milioni di clienti entro il 2025. A tale scopo, Poste iniziò la promozione delle proposte per le bollette tramite la sua rete territoriale di uffici e sportelli.
Secondo l’articolo della legge sulla concorrenza, “Poste Italiane dovrebbe rendere accessibili gli uffici e la rete postale (di cui ha la disponibilità esclusiva in quanto fornitore universale del servizio) ai concorrenti della propria controllata PostePay, che li utilizza per commercializzare e per promuovere le offerte Poste Energia nel mercato della vendita al dettaglio di energia elettrica”.Â
A quanto pare, stando alla segnalazione inviata da A2A e Iren, Poste non avrebbe reso accessibili questi beni e servizi ad alcuni concorrenti che avevano avanzato richiesta. Questo avrebbe messo l’ente in posizione di vantaggio all’interno di un mercato in cui gli operatori attivi hanno forti incentivi ad attrarre clienti provenienti da regimi tutelati. L’Autorità ha deciso di avviare un provvedimento anche per mettere in atto delle misure cautelari per ripristinare la parità di condizioni. Sono in corso le indagini con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, nelle sedi della società interessate.