In molti sono in attesa di ricevere rimborsi da parte dell’Agenzia delle Entrate: un annuncio chiarisce i tempi dei pagamenti.
Tutti i lavoratori dipendenti compilano ogni anno la propria dichiarazione dei redditi, solitamente entro i tempi stabiliti dalla legge. Per il 2024 il termine per presentare il 730 è fissato al 30 settembre, ma la maggior parte dei contribuenti ha già provveduto ai propri obblighi fiscali. Quando compiliamo il 730, infatti, possiamo ottenere dei rimborsi fiscali, ad esempio presentando alcune ricevute delle spese detraibili o deducibili.
Una volta svolto il procedimento, però, ci sono dei tempi tecnici da aspettare e non sempre è possibile sapere quanto questo eventuale rimborso arriverà. O meglio, i tempi del rimborso possono variare in base ai tempi della presentazione del proprio 730. Prima lo inviamo e prima riceviamo il rimborso da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Facciamo un esempio pratico: per il 2024 la prima data utile per inviare il 730 è stata il 20 maggio. Poniamo dunque il caso che un lavoratore abbia inviato la propria dichiarazione già allora, per il rimborso dovrà attendere il mese di luglio. Chi decide di inviarla a fine settembre, invece, dovrà attendere il mese di ottobre per poter ottenere il proprio rimborso fiscale.
In altre parole è sempre meglio inviare la propria dichiarazione entro tempi brevi, così da ricevere il rimborso dovuto il prima possibile. La legge di bilancio stabilisce infatti la possibilità di portare in detrazione o deduzione vari tipi di spesa. E sono proprio questi che comportano il rimborso da parte dell’AdE.
Tra questi figurano le spese mediche, quelle per il mutuo o per l’affitto, quelle per l’istruzione, sia universitaria che non, o anche alcuni tipi di spese assicurative. Vi sono poi le spese funebri, le spese veterinarie o per i trasporti pubblici e infine una serie di spese relative alla ristrutturazione o all’adeguamento energetico della propria casa.
Tra queste ultime figurano ad esempio le spese per l’eliminazione delle barriere architettoniche, quelle per l’adeguamento strutturale dell’immobile e per l’efficientamento energetico come il Sismabonus, il Superbonus o l’Ecobonus.
Oltre alle detrazioni bisogna poi considerare anche le deduzioni: alcune spese sono infatti deducibili dal 730. Ne sono esempio i contributi previdenziali e assistenziali (ad esempio quelli versati al care-giver di una persona non autosufficiente), oppure i contributi integrativi versati al SSN o alle ONG che operano nei Paesi in via di sviluppo.
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