Tecnologia

Amazon, i prezzi stanno per aumentare? La nuova tassa che potrebbe cambiare tutto

I costi di Amazon Prime stanno per essere (ri)stravolti: l’arrivo di una nuova tassa potrebbe riscontrare il mal contento di tantissimi abbonati, stanchi di veder crescere il prezzo della loro iscrizione. 

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Amazon, nuova tassa (Codiciateco.it)

Non conviene più fare acquisti”, dicono le prime voci riguardo la nuova tassa che sta per introdurre il colosso delle vendite online di Jeff Bezos: le cose per Amazon sono in procinto di cambiamento. Indubbiamente, questa novità cambierà l’esperienza dell’utente abituato a fare acquisti su internet. 

E’ innegabile che gli ultimi anni abbiano visto un forte incremento dello shopping sul web, a discapito dei commercianti fisici e tradizionali. Inizialmente guardati con diffidenza, oggi gli e-commerce rappresentano l’occasione per risparmiare: si può comperare di tutto a costi veramente contenuti e convenienti. Addirittura, capita spesso che molte persone si interessino a prodotti visti in vetrina o nelle esposizioni dei negozi e poi vadano a cercare sul web gli stessi articoli a prezzi più bassi: questo spinse alcuni commercianti a mettere l’obbligo di pagamento per provare dei capi nel camerino.

Ci sono venditori che sfruttano il web per espandere la propria clientela oltre i confini della propria città e del proprio Paese, altri che sono limitati nel loro essere locali e si vedono “rubare” la clientela dalle potenzialità pressoché infinite dello shopping online. Ma vediamo cosa dovranno aspettarsi dal 2024 i consumatori del web: sta arrivando una tassa che renderà gli acquisti più difficili. 

Amazon ed altri e-commerce in pericolo: arriva una nuova tassa per tutti i clienti

Aumento prezzi Amazon (Codiciateco.it)

Questa nuova tassa prende il nome di Global Minimum Tax e la vedremo applicarsi a tutti i grandi colossi dello shopping online. Dovrà coprire almeno il 14% del fatturato annuo dell’azienda, il quale dovrà partire da una cifra minima di 75 milioni di dollari. L’obiettivo di questa introduzione è quello di bloccare la concorrenza fiscale: grandi aziende come Amazon ed Apple hanno posizionato la loro sede in Paesi che sono veri e propri paradisi fiscali, come il Lussemburgo o l’Irlanda.

Come si potrà immaginare, Amazon non permetterà che i propri guadagni vadano a ribasso a causa di tasse extra che si trova costretto a pagare. Questo lo spingerà ad aumentare la richiesta ai propri iscritti, rendendo dunque meno conveniente lo shopping online. Già adesso inizia a muoversi contro coloro che hanno l’abitudine del reso compulsivo dei prodotti: presto i resi smetteranno di essere gratuiti e vi si applicherà una commissione. 

Emanuela Toparelli

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