Agenzia Entrate, i tempi che trascorrono per un provvedimento di pignoramento. Tutte le tempistiche della procedura.
Il pignoramento dei beni di un debitore fiscale con l’Agenzia Entrate Riscossione, ha dei tempi di procedura determinati dalla legge. Dopo la contestazione del mancato pagamento possono passare anni prima che si arrivi all’azione esecutiva, ma il pignoramento non avviene mai prima di un determinato lasso di tempo.
Da ricordare che esistono due tipi di procedura. La prima prevede la notifica di una cartella esattoriale, la seconda si ha con un avviso di accertamento esecutivo inviato dall’Agenzia delle Entrate. Questa modalità in passato era poco frequente, oggi invece è molto comune per debiti nei confronti dell’Erario, anche in caso di somme di piccola entità. Ma vediamo quali sono i tempi di attesa di un contribuente alle prese con il pignoramento dei beni.
Gli atti spediti dall’Agenzia delle Entrate sono esecutivi, in caso si irrogazione e di imposizione di sanzioni. Sono meno usate le cartelle di pagamento, utilizzate per liquidazioni e controlli formali delle dichiarazioni. Ma vediamo i tempi.
All’arrivo di un accertamento esecutivo il contribuente ha 60 giorni per pagare o per presentare ricorso. Trascorso questo periodo di tempo, il contribuente non può più opporsi e l’atto diventa esecutivo e non può essere più contestato, neanche per il pignoramento. Dopo 30 giorni successivi ai 60 giorni indicati, l’Agenzia delle Entrate affida il debito ad Agenzia Entrate Riscossione. Questa non spedisce la cartella esattoriale al debitore.
Dal momento in cui Agenzia Entrate Riscossione gestisce il debito passano altri 180 giorni (sospensione dal pagamento che non c’è se il contribuente ha disatteso una rateazione di pagamento o se il pagamento dipende da una sentenza del giudice tributario). Trascorsi i sei mesi, l’Agente della Riscossione invia al contribuente un avviso di presa in carico con cui informa il contribuente dell’incarico ricevuto dall’Agenzia Entrate.
A questo punto l’agente riscossore può consultare l’Anagrafe tributaria per verificare i beni sui quali può agire per il pignoramento. Questo momento non è immediato, può trascorrere molto tempo e a volte non succede affatto se il contribuente è nullatenente o possiede solo beni difficilmente vendibili all’asta.
Quindi per subire il pignoramento, da quando arriva l’avviso di accertamento, può trascorrere un anno o anche di più. Se invece dopo avere ricevuto l’incarico della riscossione, l’agente invia una cartella esattoriale, il contribuente ha 60 giorni per pagare o chiedere una dilazione (rateizzazione) del pagamento. Dopo questo periodo, senza aspettare i 180 giorni del caso precedente, si procede con il pignoramento.
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