Anche l’Agenzia delle Entrate può sbagliare e così a molti contributi stanno arrivando rimborsi del 730 errate. Che fare in questi casi?
La stagione della dichiarazione dei redditi è ormai più che nel vivo e anzi cominciano ad arrivare anche i primi rimborsi -con le date del calendario stabilito più che rispettate- sulle detrazioni IRPEF che notoriamente si aggiungono in fase di presentazione del Modello 730.
Può capitare però che si commettano degli errori. Non solo capita di commettere errori ai contribuenti o ai delegati a cui è stato affidato il compito di presentare la dichiarazione, ragion per cui spesso i rimborsi IRPEF non arrivano o arrivano in ritardo, ma capita anche che a commettere degli errori sia la stessa Agenzia delle Entrate. Molti contribuenti, infatti, hanno segnalato di aver sì ricevuto il rimborso del 730 ma che la somma accreditata fosse erronea; che fare in questi casi? La stessa AdE, in una nota, ha fatto sapere quali sono le modalità d’azione.
Rimborso IRPEF errato, come procedere
Quando il cittadino contribuente riceve un rimborso IRPEF errato, sia esso minore che superiore rispetto alla cifre spettante, deve mettersi in contatto con l’Agenzia delle Entrate così da mettere in regola la propria posizione. Ma a chi bisogna rivolgersi nello specifico? C’è qualche modulo da presentare? A queste e altre domande ha risposta la stessa Agenzia indicando ai contribuenti quella che è la strada da seguire.
In realtà non c’è molto da allarmarsi, perché al momento dei controlli effettuati di routine dall’Agenzia al termine di trance di pagamenti, se questa si accorge di un rimborso sbagliato è lei stessa a comunicare l’avvenuto errore al contribuente andando anche a segnalare quelle che sono le possibili opzioni a disposizione per risolvere la questione.
Se l’errore è a credito del cittadino, cioè riceve una somma inferiore rispetto a quella spettante, allora questi potrà:
- confermarlo come credito nella dichiarazione dei redditi successiva -quindi si potrà usare per pagare le imposte dell’anno successivo o se non servirà sarà rimborsato con la trance di pagamento spettante in quel caso;
- oppure può fare richiesta di rimborso immediato, quindi durante l’anno in corso.
In generale poi, se il rimborso ottenuto non corrisponde a quanto si doveva ricevere, quindi se è superiore o se ci si aspettava una somma a rimborso superiore rispetto a quella ottenuto, il contribuente può avere maggiori informazioni rivolgendosi all’ufficio territoriale più vicino o chiamando i call center attivi; 800.90.96.96 da telefono fisso, 0696668907 peri mobili con costo della chiamata applicato al piano tariffario del proprio operatore o allo 0039 0696668933 per chiamate dall’estero con costo a carico del chiamante. Infine, il contribuente può opporsi seguendo le regole del contenzioso spiegato nella sezione Contenzioso e strumenti deflativi sul sito dell’Agenzia delle Entrate.