Il metodo utile e semplice per cancellare gli eventuali debiti con il fisco utilizzando il Modello 730. La proposta da considerare e la procedura da effettuare.
Il Modello 730, come sappiamo, è il documento/modulo più utilizzato per la dichiarazione dei redditi. Attraverso la sua compilazione, che quest’anno cambia, si comunica allo Stato e al Fisco quali sono le spese effettuate nell’arco dell’anno e qual è il reddito a disposizione per affrontarle.
Aspetto fondamentale della presentazione del 730 è che è possibile chiedere il rimborso di parecchie delle spese affrontate nell’arco dell’anno, in questo modo è possibile recuperare una parte di denaro e ridefinire le tasse da pagare. Dall’affitto di casa passando per le spese mediche fino alle bollette, inserire queste voci all’interno del modulo è diventato non solo pratica comune ma indispensabile.
Quando si presenta la dichiarazione dei redditi partono poi i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate; intanto per capire se redditi e spese combaciano, ma anche per determinare se quelle detrazioni spettano oppure no. Cosa vuol dire questo? Che prima di restituire il denaro l’AdE controlla eventuali cartelle esattoriali in pendenza al persona. Nel caso in cui il sistema riscontri l’effettiva presenza di debiti, l’Agenzia blocca i rimborsi e avvia la proposta di compensazione delle cartelle.
Nel momento in cui l’Agenzia delle Entrare riscontra la presenza di debiti del cittadino con il fisco comunica questo aspetto alla sezione di Riscossione che a sua volta contatta il debitore insolvente e propone la compensazione delle cartelle esattoriali attraverso la rinuncia ai rimborsi spettanti.
Il meccanismo è molto semplice; se si ha diritto a dei rimborsi ma si hanno dei debiti con il fisco si rinuncia ai primi per pagare i secondi. Nel momento in cui la proposta arriva e il contribuente accetta, quest’ultimo deve seguire la procedura definita dall’AdE stessa che prevede, sostanzialmente, la compilazione del modulo F24 messo a disposizione esclusivamente tramite i servizi telematici sul sito dell’Agenzia. Così facendo, il contribuente insolvente chiude entrambe le pratiche e se il debito non è consistente può considerare il rapporto con il fisco completamente risolto.
L’utilizzo del condizionale è però d’obbligo; questo perché a procedura di compensazione è facoltativa. In altre parole, il contribuente debitore può rifiutare la proposta e in questo caso l’Agenzia delle Entrate è obbligata a procedere con l’accredito dei rimborsi, mentre resta aperta il fascicolo debiti e tutta la procedura che ne consegue, che arriva al pignoramento o al fermo amministrativo.
Un vecchio provvedimento dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione, risalente al 2008, prevede e definisce anche quei casi in cui la compensazione è obbligatoria nonostante il cittadino debitore abbia rifiutato la proposta.
In ogni caso, l’indirizzo politico attuale è quello di avviarsi verso una compensazione delle cartelle esattoriali tramite presentazione del Modello 730 che sia obbligatoria, così da garantire allo Stato il recupero dei debiti insoluti.
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