L’Agenzia delle Entrate può entrare nei nostri conti correnti anche se ci avevano fatto credere fosse impossibile: ecco come fanno.
La realtà è un po’ diversa da come ce l’hanno raccontata a suon di normative poi smentite. Con la nuova legge di bilancio, i poteri dell’Agenzia delle Entrate si fanno ancora più stringenti verso coloro che hanno debiti con il fisco. E il conto corrente non è inattaccabile, o meglio, il pignoramento non sarà comunque facile ma nemmeno impossibile, e accadrà tutto per via telematica. Insomma, se fino a oggi avete creduto che nessuno poteva controllare i vostri movimenti bancari, dovete ricredervi, perché qualcuno che lo fa c’è eccome, non vi avviserà e non farà sconti.
Facciamo un passo indietro: come anticipato la legge di bilancio 2024 ha introdotto una modifica che aiuta l’accesso dell’Agenzia delle Entrate nei conti correnti degli italiani. Una misura più volte contestata da destra a sinistra. Il premier Giorgia Meloni ha smentito l’esistenza di tale norma ma di fatto carta canta e queste misure sono presenti nella nuova legge. L’Agenzia delle Entrate può consultare direttamente i conti correnti dei cittadini morosi per verificare se ci sono fondi a sufficienza per saldare i debiti col fisco, e senza preavviso. E cosa succede al debitore se questi fondi ci sono?
L’Agenzia delle Entrate entra nei conti correnti e può bloccare i soldi presenti: chi rischia di più
Se l’Agenzia delle Entrate trova sul conto corrente dei debitori fiscali, fondi a sufficienza per saldare i debiti fiscali, può ordinare immediatamente alla banca di procedere al pagamento, notificando successivamente il debitore entro un termine di trenta giorni. Ed è solo una mezza novità perché di fatto l’Agenzia delle Entrate ha la facoltà di pignorare conti correnti in base a quanto stabilito dal D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, articolo 72 bis. La norma concede al fisco di recuperare crediti imponendo al debitore di pagare direttamente al concessionario.
La legge di bilancio 2024 non ha fatto altro che confermare questa misura introducendo ulteriori facilitazioni per l’Agenzia delle Entrate. Infatti, con l’articolo 23, comma 13 del disegno di legge l’ente potrà utilizzare strumenti telematici per acquisire tutte le informazioni necessarie al recupero delle somme dovute. Rispetto al passato, dunque, le procedure di pignoramento saranno più veloci ed efficaci, e i debitori non avranno neppure il tempo di fare sparire prima i soldi dal conto, pratica questa molto usata dai grandi evasori.
Nel 2022 sono stati effettuati 256 mila pignoramenti, troppo pochi per l’Agenzia delle Entrate spesso bloccata dalle procedure burocratiche. Con le nuove disposizioni lo Stato è sicuro di aumentare considerevolmente il numero di pignoramenti, con buona pace di chi non riesce, o non vuole, mettersi in regola con il fisco una volta per tutte.