Un nuovo eclatante, e ben architettato, caso di truffa ha usato come vettore l’Agenzia per le Entrate. Cosa è successo e come difendersi
Diventano sempre più sofisticate, complesse e difficili da scovare le truffe online. Una triste e ormai consueta realtà con cui tutti, più o meno dobbiamo fare i conti.
Sono i dati della Polizia Postale a testimoniare quanto questo fenomeno sia dilagato. Nel solo anno solare 2023 c’è stato un incremento del 23% rispetto al dato del 2022. Ma il volume di affari ad essere incredibile. Parliamo di quasi 48 milioni di euro di profitti illeciti. Una vera e propria emergenza sociale che, sempre secondo le analisi della Polizia Postale, ha preso il via in modo esponenziale, nel 2020.
A quel periodo, infatti, si fa risalire un evento che purtroppo tutti conosciamo alla perfezione, l’esordio della pandemia da coronavirus covid-19. Un evento che ha obbligato tutta la Pubblica Amministrazione e tutte le aziende private a spostare online la maggior parte dei servizi erogati. Ma non solo. In quel contesto tanti cittadini hanno dovuto familiarizzare con home banking, acquisti online e appunto richiesta di servizi.
Una nuova truffa coinvolge l’Agenzia delle Entrate
Ma purtroppo, e questo va detto senza infingimenti, l’Italia e gli italiani non erano pronti a questo salto. Si in termini di infrastrutture di rete e tecnologiche quanto a livello di formazione e di cultura dell’uso dei servizi online. La conseguenza diretta è, appunto, quella della drammatica diffusione delle truffe online. Truffe o tentativi di truffa che hanno colpito quasi otto milioni di cittadini.
Ma sono numeri “grossolani” perché spesso i tentativi di smishing, vishing e phishing vengono cestinati senza nemmeno fare le opportune denunce. Ma tant’è, in un’era in cui siamo subissati di richieste di accettazione delle clausole sulla privacy la nostra privacy viene costantemente violata da chiamata, mail, messaggio whatsapp ed sms non richiesti.
Il testo dell’SMS Truffa
Ed a proposito di SMS non richiesti è proprio tramite questo strumento che si è perpetrata la versione più recente dei tentativi di truffa. Un tentativo che ha costretto, suo malgrado, l’Agenzia per le Entrate ad emettere una comunicazione ufficiale in cui informava gli utenti che non era partito da loro il messaggio arrivato su migliaia di smartphone. Il messaggio costruito con una grafica perfetta recitava che “L’Agenzia per le Entrate ha calcolato il vostro credito fiscale annuale ed ha stabilito che avete diritto ad un rimborso”.
Rimborso che viene quantificato e che per essere incassato ha bisogno di dati certi. Nel messaggio, quindi, viene chiesto al malcapitato di inserire i dati bancari. E qui scatta la truffa. Una volta cliccato il link presente nell’sms e indicati i dati si viene inviati su un sito civetta che pesca i nostri dati e ci svuota il conto. Il consiglio è il solito, fate attenzione, non cliccate mai link inviati su mail e messaggi e soprattutto non fornite mai i dati bancari senza aver verificato