Ancora pochi giorni per sanare le irregolarità con la dichiarazione dei redditi: la data di scadenza e la procedura da seguire.
Attraverso il decreto Milleproroghe il Governo ha esteso l’applicabilità del ravvedimento speciale alle violazioni riguardanti le dichiarazioni presentate nel periodo di imposta 2022.
Un comunicato stampa rilasciato dall’Agenzia delle Entrate nei giorni scorsi, si legge che in caso di violazioni sulle dichiarazioni è possibile sfruttare il ravvedimento speciale. Sarà, quindi, possibile sanare con sanzioni ridotte le violazioni relative alla dichiarazione dei redditi di 2 anni fa. Sempre attraverso lo stesso comunicato, l’Agenzia ha anche informato rispetto alle procedure e novità da seguire introdotte proprio dal decreto Milleproroghe e dal cosiddetto decreto Agevolazioni fiscali.
La data di scadenza fissata per la sanatoria è fissata al 31 maggio 2024. Si hanno ancora a disposizione pochi giorni, quindi, per regolarizzare le dichiarazioni del 2022 pagando sanzioni ridotte.
Ma in cosa consiste il ravvedimento speciale? Si tratta di un’agevolazione che permette di pagare sanzioni pari a 1/18 del minimo, oltre ovviamente all’imposta dovuta e agli interessi. Il pagamento però deve essere effettuato in un’unica rata. Entro lo stesso termine, inoltre, bisogna rimuovere le irregolarità e le omissioni che si intendono sanare.
L’Agenzia sottolinea anche come non sia possibile sanare quelle violazioni già oggetto di contestazione al momento del versamento del dovuto o della prima rata. Così come la procedura non è fruibile per l’emersione di attività finanziarie e patrimoniali costituite e detenute fuori dal territorio dello Stato.
È previsto anche un extra-time per il 2021 e gli anni precedenti. Quanto finora detto è oggetto di delineazione nel decreto Milleproroghe, tuttavia il decreto Agevolazioni fiscali va a definire la riapertura dei termini per aderire al ravvedimento speciale in riferimento all’anno 2021 e precedenti. La circolare dell’Agenzia delle Entrate specifica che si possono usufruire di questa ulteriore finestra temporale, con scadenza fissata sempre al 31 di maggio, sia i contribuenti che non hanno usufruito di tale strumento entro la scadenza ordinaria del 30 settembre 2023, sia coloro che, pur avendola perfezionata, intendono avvalersene per sanare ulteriori violazioni riferibili sia all’anno già perfezionato che a quelli precedenti.
Questa finestra temporale vale, infine, anche per coloro che avevano perfezionato la regolarizzazione ma sono decaduti dal beneficio della ratizzazione e possono così sanare ulteriori violazione, che siano però diverse da quelle già regolarizzate.
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