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Affitto, come e dove si registra il contratto di locazione

Se hai necessità di mettere in affitto un immobile, queste sono le informazioni che devi conoscere: come e dove registrare il contratto stipulato con il tuo nuovo inquilino. 

Come e dove registrare il contratto di locazione (Codiciateco.it)

La legge impone la registrazione del contratto di locazione, pena la nullità dell’intero accordo. Sia il locatore che il locatario sono responsabili dell’omesso versamento dell’imposta di registro qualora il contratto non venisse regolarmente registrato: significa che l’Agenzia delle Entrate può intervenire richiedendo quanto dovuto ad entrambe le parti coinvolte.

Scampano all’obbligo di registrazione solo le brevi permanenze, ossia quelle che per durata non superano i 30 giorni. Qualunque altra forma di locazione va registrata una sola volta e deve essere comunicata all’inquilino entro i 60 giorni dalla firma del contratto. Un contratto regolarmente registrato comporta anche la possibilità di agire in giudizio qualora si presentasse la necessità di dover far valere i propri diritti: al contrario, l’affitto “in nero” non permette questa opzione.

Contratto di locazione, come e dove registrarlo

Contratto d’affitto, come registrarlo regolarmente (Codiciateco.it)

Davanti alla scadenza del contratto di locazione, non servirà procedere con una nuova registrazione: in assenza di disdetta, l’accordo procede regolarmente. La prima volta che si stringe un accordo circa l’affitto di un immobile o qualora si stipulasse un nuovo contratto per via di modifiche apportate alle condizioni dichiarate, serve procedere con la registrazione presso l’Agenzia delle Entrate.

Quest’ultima può avvenire in via ordinaria, quindi telematicamente o presentando un modello cartaceo e versando l’imposta di registro. Se il locatore è una persona fisica che non agisce in qualità di impresario o professionista, in fase di registrazione del contratto può optare per l’applicazione dell’imposta sostitutiva sul canone, detta anche cedolare secca (vedi quanto si risparmia con questa opzione), la quale comporta l’utilizzo di un apposito modello telematico che sostituisce quello cartaceo.

In quanto all’imposta di registro, essa può essere pagata in due modi diversi: annualmente, per ogni anno di durata del contratto, o in un’unica soluzione (ossia per l’intera durata del contratto d’affitto, godendo così di una riduzione, secondo quanto stabilito dall’art. 17 c. 3 e art. 5 tar. parte I nota I d.P.R. 131/86), considerando 67€ come importo minimo per la prima annualità.

Emanuela Toparelli

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