Dal primo settembre in arrivo un’importante novità per gli affitti, vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta.
Mentre ci avviamo alla conclusione dell’estate, sta per arrivare un’importante novità nel mondo immobiliare che certamente interesserà tutti coloro che sono coinvolti con le locazioni. Uno temi più scottanti di questi mesi è stato proprio a proposito degli affitti e del costante rialzo dei prezzi in tutte le principali città italiane.
Un fenomeno che rende difficile la vita a chi cerca affitti a buon mercato, in contesti spesso saturi per una grande richiesta, soprattutto nelle località turistiche. In effetti la presenza di molti turismo sta spingendo sempre più in alto i prezzi delle locazioni, soprattutto per la presenza di una modalità particolare di alloggio turistico. Vediamo di che si tratta.
Affitti, che cambia con il mese di settembre
Tutte le grandi città turistiche, non solo quelle italiane, sono coinvolte nel fenomeno degli affitti brevi, con cui è soddisfatta la richiesta di alloggi da parte di visitatori e turisti. Purtroppo però questa modalità sta creando problemi di regolamentazione, con una presenza di strutture non sempre a norma.
Proprio per regolamentare il settore e introdurre indicazioni più certe, a partire dal primo settembre, è introdotto il Codice identificativo nazionale (CIN). Si tratta di una novità assoluta per l’Italia. Si intende con affitti brevi, le locazioni per periodi inferiori a 30 giorni, spesso gestite mediante grandi piattaforme, ma con molte ombre soprattutto nel settore fiscale e amministrativo.
Questa novità è connessa alla Banca dati delle strutture ricettive (BDSR) che raccoglie informazioni particolareggiate sulle strutture ricettive e gli alloggi destinati alle locazioni brevi: dalla tipologia dell’alloggio, all’identità del proprietario e del gestore, alla capacità ricettiva. Diverse Regioni alla aderito alla fase sperimentale della banda dati. Tra esse Emilia Romagna, Valle d’Aosta, Piemonte.
L’obiettivo è allargare la funzionalità della Banca dati a tutto il territorio nazionale. Oltre altre tre regioni menzionate anche Abruzzo, Calabria, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Veneto, provincia autonoma di Bolzano partecipano al progetto. La Puglia come altre regioni ha reso noto un manuale, redatto dal Ministero del Turismo, per gli operatori privati con le istruzioni necessario all’accesso al portale della Banca dati per ottenere il CIN.
Il CIN rappresenta lo strumento individuato per avere maggiore chiarezza e trasparenza nel settore degli affitti brevi. Ogni struttura ricettiva dovrà possedere questo codice identificativo, assegnato dal Ministero a ogni gestore che ne farà richiesta. Il CIN dovrà essere presente in tutti gli annunci ed esposto in modo visibile all’esterno dell’edificio. Per ottenerlo occorre seguire tutta la procedura prevista con accesso mediante SPID o CIE, compilando tutti i moduli con i dati richiesti.
Le piattaforme di annunci sono responsabili per l’inserimento del CIN in tutti gli annunci presenti sulle loro pagine web. Le sanzioni per mancata conformità alle norme sono severe, con multe pesanti che vanno dai 500 ai 10mila euro.