In quali casi è possibile che toglieranno l’ADI una volta ricevuto: ecco cosa fare per non perdere il sussidio dell’Assegno di Inclusione.
I richiedenti dell’Assegno di Inclusione devono sottoscrivere il Patto di Attivazione digitale (PAD). Se la domanda per l’ADI supera con esito positivo i controlli relativi ai requisiti previsti dalla normativa, allora la richiesta risulta accolta. Nei casi in cui tali requisiti non risultano rispettati, le domande vengono bloccate. Anche nel caso in cui le domande risultino accolte e i beneficiari hanno già ricevuto le prime mensilità dell’Assegno di Inclusione occorre rispettare determinate scadenze per non rischiare che il sussidio economico venga tolto. Ecco di cosa si tratta.
Le scadenza da rispettare dopo aver ricevuto l’ADI: ecco cosa è richiesto per non perdere il sussidio economico
L’Assegno di inclusione (o ADI) è un sussidio economico riconosciuto ed erogato ai nuclei famigliari in condizioni di svantaggio che presentano la domanda. Sono migliaia gli italiani che hanno presentato domanda di Assegno di Inclusione. L’ADI ha sostituito il precedente Reddito di Cittadinanza, dal quale differisce per alcune caratteristiche compresi adempimenti e scadenze.
Per continuare a percepire il sussidio economico è necessario confermare i requisiti che hanno permesso di fare la domanda per l’Assegno di Inclusione. La normativa inerente l’ADI pubblicata sul sito web dell’INPS prevede che i beneficiari debbano presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale. Per coloro che hanno inviato le domande a fine dicembre, i tempi per la presentazione presso i servizi sociali scadranno tra il 16 e 31 aprile.
Una mancata presentazione può comportare la sospensione dei pagamenti dell’Assegno di Inclusione previsti per aprile, oppure gli accrediti previsti per i mesi successivi. In occasione dell’incontro con i servizi sociali, l’INPS procederà con la valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo familiare. La validazione sarà volta anche alla definizione del migliore percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa.
Le nuove scadenze per i beneficiari dell’Assegno di Inclusione sono state introdotto sia per semplificare le operazioni dei servizi sociali comunali sia per dare più tempo ai nuclei famigliari che percepiscono l’ADI. I Comuni, ricevuti i dati dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, dovrebbero convocare i beneficiari del sussidio. Anche se non si riceve la convocazione, nel momento in cui si ottiene l’accredito è necessario recarsi al servizio sociale del Comune per i controlli.
Inizialmente la scadenza era fissata 120 giorni dopo la sottoscrizione del Patto di attivazione digitale. Adesso la scadenza è prevista 120 giorni dopo l’invio del flusso delle domande ADI in piattaforma GePI. A stabilirlo è la nota 6062 del 28 marzo pubblicata sul portale istituzionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.