Che cosa si intende con la regola dei 120 giorni valida per i beneficiari dell’Assegno di Inclusione: ecco in che modo influenza gli importi ADI.
Per poter ricevere o continuare a ricevere gli accrediti mensili dell’Assegno di Inclusione è necessario rispettare scadenze e obblighi. Tra queste scadenze, ve ne è una molto importante che avviene centoventi giorni dopo la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (o PAD). Ma in cosa consiste e in che modo influenza gli importi ADI spettanti ai beneficiari di questo sussidio sociale? Ecco qualche informazione in merito.
L’obbligo di presentarsi ai servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD
La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto agevolazioni e sussidi economici diversi rispetto agli anni passati. Tra le maggiori novità vi è l’Assegno di Inclusione o ADI. Questo sussidio economico viene erogato ai nuclei famigliari in difficoltà economica e sociale che ne abbiano fatto richiesta. Se l’istanza per l’ADI supera con esito positivo i controlli relativi ai requisiti previsti dalla normativa, allora la richiesta risulta accolta. Per poter mantenere il sussidio occorre però non solo continuare a rispettare i requisiti di reddito previsti, ma anche rispettare la regola dei centoventi giorni.
La normativa inerente l’ADI pubblicata sul sito web dell’INPS prevede che i beneficiari debbano presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale.
Una mancata presentazione può comportare la sospensione dei pagamenti dell’Assegno di Inclusione e l’obbligo di restituzione dei soldi ricevuti. Anche se non riceve una convocazione, il beneficiario ADI deve attivarsi prendendo un appuntamento e presentandosi per il colloquio. In occasione dell’incontro con i servizi sociali, l’INPS procederà con la valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo familiare. La validazione sarà volta anche alla definizione del migliore percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa.
Quella che viene definita “analisi multidimensionale del nucleo” è un colloquio finalizzato all’inquadramento dei membri del nucleo famigliare. Al termine dell’incontro, gli esiti possibili sono o che nessun famigliare risulta occupabile e di conseguenza tutti saranno affidati ai servizi sociali; oppure che alcuni membri risultino occupabili e verranno affidati ai centri per l’impiego e altri invece non occupabili; oppure i famigliari risultino tutti occupabili. Gli operatori dei servizi sociali porranno delle domande conoscitive per comprendere la situazione del nucleo famigliare e valutare le specifiche necessità del nucleo stesso. Sulla base dell’esito del colloquio, l’INPS ridefinirà gli importi dell’ADI.