ADI, riceverai questa convocazione: partono i colloqui con gli assistenti sociali

Assegno di Inclusione, le convocazione per chi i beneficiari della misura: quali sono le differenze dei Patti che vanno firmati

Assegno Inclusione
Sms convocazione Assegno Inclusione – codiciateco.it

I percettori dell’Assegno di Inclusione beneficiari della misura devono firmare il PAD, Patto di attivazione digitale, e se inoccupabili il Patto di Inclusione o il Patto di servizio personalizzato, se occupabili. Le convocazioni per la firma dei Patti di servizio e dei Patti di inclusione presso gli uffici dei Servizi sociali sono partite. La legge prevede che devono avvenire entro 120 giorni dalla firma del PAD.

Convocazione per l’AdI: chi deve firmare e in base a cosa

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La carta rilasciata da Poste Italiane (foto Ansa) – codiciateco.it

Facciamo alcuni esempi per capire chi è tenuto a firmare l’uno o l’altro patto. Dunque il Patto di Inclusione è per chi non può essere occupato, dunque un soggetto over 60 anni, percettore di ADI. Altro esempio è un mamma di un figlio con meno di 3 anni. Deve firmare invece il Patto di servizio personalizzato (per chi è occupabile) se il figlio ha più di tre anni: sarà compito dei Servizi sociali trovare un’attività che si possa conciliare con l’impegno di madre; per tale motivo il programma è personalizzato perché vanno conciliate le esigenze.

Ricapitolando, tutti i soggetti percettori dell’Assegno di Inclusione devo firmare uno dei due patti ma chi è occupabile firma quello di servizio mentre i percettori non occupabili quello di Inclusione. Il primo ha l’obiettivo, come si legge sul sito dell’Inps, di “accompagnare il sostegno economico, con un progetto concretamente orientato alla rimozione delle cause che sono alla base della condizione di povertà”.

Il secondo a chi è in stato di occupabilità. Sono infatti occupabili i soggetti del nucleo familiare percettore che hanno meso di 60 anni non sono affetti da disabilità né caregiver di minori di 3 anni, non sono care giver di soggetti disabili né donne vittime di violenza. Rientrano nel Patto di servizio i programmi di servizi al lavoro e i percorsi formativi del Programma nazionale per la Garanzia occupabilità dei lavoratori (GOL).

Per i maggiorenni che hanno massimo 59 anni e che fanno parte del nucleo percettore dell’Assegno di inclusione, l’obbligo di firma del Patto di Servizio è previsto solo nel caso in cui questi abbiano scelto di non richiedere il Supporto per la formazione e il lavoro.

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