Ricalcolo domande Assegno di Inclusione o ADI: come sono state modificate le regole e chi sarà interessato da questi cambiamenti.
Il sostegno economico dell’Assegno di Inclusione (o ADI) è stato richiesto da moltissimi italiani. Tra gennaio e febbraio, quasi tutti i beneficiari dell’ADI le cui domande sono state accettate si sono visti accreditare la prima e la seconda mensilità. A partire da marzo, però, gli importi percepiti dall’Assegno di Inclusione potrebbero cambiare. Sono soprattutto le famiglie che hanno rinnovato da poco l’Isee a guardare con preoccupazione al ricalcolo degli importi. Ecco di cosa si tratta.
Mentre tanti beneficiari dell’Assegno di inclusione attendono di sapere la data della ricarica di marzo, sono in molti a temere che l’importo dell’ADI sulla Carta di Inclusione possa diminuire dalle prossime mensilità. La Carta di Inclusione è una carta di pagamento elettronica prepagata che permette di beneficiare dell’Assegno di Inclusione per i nuclei familiari aventi diritto. Attraverso questa carta viene erogato, con le modalità previste dal Decreto, il beneficio economico dell’Assegno di inclusione, che consiste in un sostegno di inclusione sociale e professionale, composto da due parti. A un’integrazione del reddito familiare fino a una soglia (quota A) si aggiunge un sostegno per i nuclei residenti in abitazione concessa in locazione con contratto ritualmente registrato (quota B).
I beneficiari che hanno richiesto il nuovo Isee 2024 da febbraio, hanno ricevuto le prime due mensilità sulla base dei dati reddituali indicati nell’Isee 2023. La normativa ha infatti permesso di presentare sul sito dell’INPS la domanda ADI anche senza l’Isee aggiornato, con l’obbligo però di presentare la nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) entro il 29 febbraio 2024 pena la sospensione del beneficio.
Quanti hanno rinnovato l’Isee a febbraio vedranno un ricalcolo dell’importo dell’Assegno di Inclusione. L’INPS deve infatti tenere conto della condizione reddituale dell’anno appena concluso. Questa operazione potrebbe, a seconda dei casi, comportare un aumento dell’importo oppure una sua diminuzione. I nuclei famigliari che hanno superato il limite Isee di 9.360 euro perderanno il sostegno economico.
I nuclei famigliari, invece, che tra il 2021 e il 2022 hanno subito un peggioramento della condizione reddituale, avranno un importo ADI più alto. Variazioni del nucleo famigliare richiedono l’invio di una nuova domanda di Assegno di Inclusione. Acquisito la nuova DSU, l’Inps ricalcolerà gli importi.
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