Economia

ADI, quando arriverà se hai fatto richiesta a maggio?

L’Assegno di Inclusione: vediamo quando arrivano i pagamenti per le famiglie che ne hanno fatto richiesta nel mese di maggio

Quando si riceve l’ADI con richiesta a maggio (Codiciateco.it)

L’Assegno di Inclusione lanciato da quest’anno dal Governo Meloni in sostituzione del Reddito di cittadinanza sta dando una mano a tante famiglie in difficoltà. Molte ne hanno fatto domanda appena è stato possibile, altre si sono aggiunte in corso d’opera.

I pagamenti dell’assegno dipendono da un calendario prestabilito ma anche dalla data di invio della domanda e da quella in cui è stata fatta la firma del Patto di attivazione digitale. Solo quando l’istruttoria è completata si procede ai pagamenti. Vediamo allora quando questi arriveranno per chi ha fatto richiesta dell’ADI nel mese di maggio.

ADI, richiesta e pagamenti: cosa sapere

Famiglie che hanno richiesto l’ADI (Codiciateco.it)

Per le famiglie che hanno fatto richiesta dell’Assegno di Inclusione nel mese di maggio, c’è da attendere un po’ di tempo. Se, infatti, il Patto di attivazione digitale viene stipulato entro il mese corrente, il primo pagamento è previsto a partire dal 15 giugno 2024, in alternativa i tempi si allungano.

Attese più brevi per le famiglie che hanno concluso la procedura nel mese di aprile. Il primo accredito deve essere stato emesso già il 15 di maggio. Se, invece, il primo accredito dell’ADI è stato già ricevuto ad aprile, allora per il mese in corso il pagamento verrà effettuato il 28 maggio.

Come viene erogato l’assegno

L’accredito dell’Assegno di Inclusione viene erogato direttamente sulla carta di Inclusione, una carta prepagata che viene fornita da Poste Italiane e consegnata alle famiglie beneficiarie entro 7 giorni dalla firma del Patto di attivazione digitale sulla quale ogni mese viene erogato l’imposto spettante dell’ADI.

La carta va ritirata presso l’ufficio postale indicato nella comunicazione che viene emessa dall’Inps via sms. Gli importi variano da famiglia a famiglia in base alla propria situazione, divisi sempre in due parti distinte: la quota A che integra il reddito del nucleo familiare e che si calcola in base al numero delle persone che lo compongono ed il reddito dello stesso, la quota B, dedicata a quelle famiglie che pagano l’affitto e ricevono una quota specifica per il coprire il canone di locazione.

Francesca Bloise

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