ADI, Patto di attivazione digitale di che cosa si tratta? Vediamo le modalità di sottoscrizione e cosa comporta.
Da inizio anno è ormai definitivamente avviato l’Assegno di Inclusione, la prestazione nazionale contro le condizioni di esclusione sociale, di povertà e di fragilità. Destinatarie le fasce meno abbienti della società. La misura prende in qualche modo il posto dell’abrogato reddito di Cittadinanza.
In particolare sono beneficiarie le famiglie con soggetti fragili al loro interno (anziani con almeno 60 anni di età, minori di anni 18, disabili e persone in condizioni di svantaggio inserite in programmi di cura e di assistenza dei servizi sociali). L’Assegno di Inclusione viene erogato mensilmente mediante carta prepagata e ricaricabile ed è subordinato in maniera inderogabile alla partecipazione dei beneficiari a programmi e iniziative di riattivazione lavorativa e inclusione sociale.
Il riconoscimento della misura avviene in vari step. Per prima cosa è necessario presentare domanda telematica all’INPS mediante la piattaforma presente sul sito dell’Istituto di previdenza. L’accesso deve essere effettuato con credenziali SPID, CIE e CNS. Successivamente o contestualmente alla domanda è necessario iscriversi al SIISL.
Questo è l’acronimo di Sistema informativo per l’Inclusione sociale e lavorativa. Qui il richiedente potrà seguire la sua pratica, accedendo allo stato di accettazione della richiesta. Sul sistema poi potrà informarsi delle iniziative di carattere lavorativo, formativo e di aggiornamento disponibili. La procedura può essere effettuata in piena autonomia dal richiedente o con l’ausilio di Enti di patronato e presso i Centri di Assistenza Fiscale (CAF).
A questo punto il passaggio successivo è la sottoscrizione del PAD (Patto di Attivazione Digitale) per la famiglia. Questo momento è estremamente importante, perché il termine per il versamento del beneficio decorre proprio a partire dalla data di sottoscrizione del PAD. Con questo, l’impegno è vincolante per tutti i maggiorenni della famiglia. Con il Patto il beneficiario dà e certifica i suoi contatti, da utilizzare per la convocazione da parte dei servizi sociali. Ma
Inoltre autorizza l’invio dei dati personali dei membri del nucleo familiare attivabili al lavoro ai centri per l’impiego, alle agenzie per il lavoro e agli enti di intermediazione. In più si impegna a presentarsi al primo appuntamento presso i servizi sociale entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto. Attraverso il SIISL tutti i dati della famiglia richiedente e il PAD stesso sono trasmessi direttamente ai servizi sociali.
Quindi l’erogazione del beneficio economico dipende dall’accoglimento della richiesta, ma anche e, in maniera del tutto vincolante, dalla sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale. Se l’esito dell’istruttoria INPS risulta positivo, il contributo economico decorre dal mese successivo a quello della sottoscrizione del PAD.
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