Assegno di inclusione, una scadenza importante per molti percettori delle prestazione. Saltare l’appuntamento ha gravi conseguenze.
I beneficiari dell’Assegno di inclusione (ADI) devono affrontare vari passaggi prime di ottenere il contributo economico mensile. A partire dalla presentazione dell’istanza e dall’iscrizione alla SIISL (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa), piattaforma digitale gestita dall’INPS. Rapidamente gli step principali sono la sottoscrizione del Patto di attivazione digitale (PAD) e successivamente quelle del Patto di inclusione sociale (PAIS) e del Patto di servizio personalizzato (PSP), rispettivamente presso i servizi sociali locali ei centri per l’Impiego.
È importante sottolineare come questi appuntamenti coinvolgano tutto il nucleo familiare beneficiario dell’aiuto economico, almeno i componenti occupabili. Ricordiamo che per ottenere il sussidio occorre che nel nucleo familiare richiedente sia presente almeno un minore di 18 anni, un anziano con più di 60 anni compiuti, un disabile, un soggetto in condizioni di svantaggio sociale, seguito dai servizi sociali.
ADI, la scadenza trimestrale da non dimenticare
Anche chi fa parte del breve elenco riportato deve necessariamente seguire tutti gli step per i contributo economico. Questo è subordinato alla riattivazione al lavoro e al nuovo reinserimento sociale e nel mercato lavorativo. Il fine ultimo della prestazione infatti non è il semplice sostegno economico delle famiglie in difficoltà , ma la loro inclusione sociale e lavorativa.
Per far questo, i soggetti occupabili devono partecipare attivamente ai percorsi di reinserimento lavorativo e sociali individuati con l’analisi multimediale delle competenze. Ma non è sufficiente, ogni 90 giorni le persone che beneficano del contributo economico devono presentarsi ai servizi sociali o ai centri per l’impiego per la rendicontazione e il monitoraggio delle iniziative svolte. Dunque l’appuntamento vale anche per i non occupabili che devono dimostrare la persistenza della loro non occupabilità .
L’appuntamento presso i servizi sociali dovrebbe essere comunicato ai percettori, mediante un memorandum via mail o sms. Tuttavia non sono isolati i casi in cui queste comunicazioni non giungano alle famiglie destinatarie. Questo non significa però che l’appuntamento trimestrale sia saltato. Nel caso i promemoria non arrivino ai beneficiari, questi ultimi sono tenuti a contattare i servizi sociali per la rendicontazione.
Con la presentazione presso i servizi sociali è possibile aggiornare la piattaforma SIISL e il PAIS dei beneficiari e continuare a ricevere il contributo economico mensile. Se così non fosse si rischia che l’assegno sia sospeso, in attesa che la posizione della famiglia non sia ridefinita positivamente. La verifica della sussistenza delle condizioni che danno diritto all’erogazione dell’Assegno di inclusione è determinante.
Per questo l’analisi multidimensionale è importante e le famiglie sono tenute a presentarsi periodicamente per gli opportuni aggiornamenti della situazione. Chi non si presenta regolarmente alla scadenza di 90 giorni dalla sottoscrizione degli impegni (PAD e PAIS) è sospeso dal contributo economico, finche non regolarizza la sua posizione.