Chi crede ancora che il Reddito di cittadinanza era molto più conveniente dell’Assegno di Inclusione probabilmente dovrà ricredersi.
Quanti soldi finiscono nelle tasche degli italiani con l’Assegno di Inclusione e quanti ne entravano con il Reddito di cittadinanza? Cerchiamo di fare chiarezza perché i numeri non ammettono repliche e valgono più di ogni opinione politica. Il RDC era stato fortemente voluto dal Movimento 5 stelle che ne ha fatto la bandiera della sua battaglia politica. Milioni di italiani sono riusciti ad accedere al sostegno con la speranza, promessa, anche di trovare un nuovo lavoro. Non tutto è andato per il meglio e negli anni si è scoperto che i centri per l’impiego non hanno funzionato come sperato e anche che migliaia di percettori in realtà non ne avevano diritto.
Da qui la decisione del governo Meloni di tagliare definitivamente il Reddito di cittadinanza e di dare vita all’Assegno di Inclusione. Ma a conti fatti qual è il più conveniente per le famiglie italiane? L’Adi è partito a gennaio 2024 e al momento non ci sono ancora dati precisi sulle offerte di lavoro proposte ai percettori, ma i numeri sono abbastanza chiari. Facciamo un confronto.
Assegno di Inclusione e Reddito di cittadinanza: qual è il più conveniente per le famiglie
Partiamo da un dato oggettivo: la platea dei beneficiari dell’Assegno di Inclusione si è notevolmente ridotta rispetto al Reddito di cittadinanza che come anticipato era percepito anche da migliaia di persone che si è poi scoperto non avessero i requisiti per richiederlo, va da sé che abbiano usato metodi illeciti per arrivare all’aiuto mensile e la cronaca purtroppo ci ha parlato spesso di non aventi diritto al Reddito che però in qualche modo sono riusciti a sfruttare tutto ciò che potevano a spese dello Stato.
Con il Reddito di cittadinanza l’importo massimo che si poteva ottenere era pari a 500 euro mensili moltiplicati per il parametro di scala di equivalenza che poteva arrivare a 2,1, o 2,2 in presenza di disabili in famiglia. Ogni mese, dunque, si potevano ottenere fino 1.100 euro in presenza di persone con disabilità. Con il RDC in base all’ISEE e al numero dei componenti del nucleo familiare, era previsto anche il rimborso per il canone di affitto, fino a 280 euro mensili, o della rata del mutuo fino a 150 euro. Si poteva arrivare a percepire quindi anche 1.380 euro al mese.
Con l’Assegno di Inclusione il valore massimo che si può ottenere è aumentato, l’importo base è sempre di 500 euro mensili, si può arrivare fino 1.150 euro per i nuclei con persone disabili. Anche per l’Adi è previsto il rimborso per la quota di affitto, fino a 280 euro mensili. Non spetta invece il rimborso per il mutuo. Ma c’è la possibilità di ottenere una somma ancora più alta perché l’Assegno di Inclusione, a differenza del Reddito di cittadinanza, è compatibile con altre agevolazioni statali. Come il Supporto per la formazione e il lavoro, la misura che si rivolge ai componenti del nucleo tra i 18 e i 59 anni ritenuti occupabili. Per loro c’è la possibilità di prendere parte ad un percorso abilitante al lavoro che prevede un assegno individuale di 350 euro mensili cumulabile con l’Assegno di inclusione.