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Economia

ADI, molte famiglie non vedranno più un euro: tu puoi ancora evitarlo così

Assegno di inclusione: molte famiglie non riceveranno più nemmeno un euro, ecco da cosa dipende e scopri se puoi evitarlo.

ADI, molte famiglie non vedranno più un euro- (Codiciateco.it)

Molte famiglie purtroppo rischiano di perdere l’assegno di inclusione, tuttavia ci sarebbe ancora la possibilità di evitarlo, quantomeno per alcuni. L’assegno di inclusione purtroppo rischia di non essere più pagato a migliaia di famiglie italiane, si tratta di un vero e proprio allarme che sta destabilizzando i cittadini.

I problemi riguarderebbero soprattutto il prossimo pagamento, quello di giugno, stando ai dati infatti, martedì 28 maggio sarebbe arrivata la somma ai beneficiari senza alcun problema. Ad essere maggiormente a rischio, sarebbero le famiglie che hanno fatto per prime la domanda, dunque tra il 18 dicembre la fine di gennaio. Alcune di loro infatti non sarebbero ancora state prese in carico dai servizi sociali del Comune di residenza.

Assegno di inclusione, da cosa dipendono le incertezze sul pagamento di giugno

Come non perdere l’assegno- (Codiciateco.it)

Secondo la normativa dalla firma del patto di attivazione, che dovrà passare per i servizi sociali, bisognerà aspettare 120 giorni. Il 28 marzo è stata prevista una deroga rispetto a quanto previsto dalla normativa anche per i ritardi accumulati. Nella prima fase iniziale è stato stabilito che per tutte le domande inviate entro il 29 febbraio, il termine di 120 giorni sarà calcolato a partire dall’invio del flusso delle domande sulla piattaforma Gepi. Per i primi che hanno effettuato domanda dunque, stando alla regola di 120 giorni, la scadenza è avvenuta circa il 25 maggio. La possibilità di mettersi in regola c’è ancora ma chi non lo farà, purtroppo potrebbe non ricevere la ricarica a giugno.

Assegno di inclusione come evitare la sospensione

Dopo aver effettuato la domanda per l’ADI, il passaggio presso i servizi sociali è obbligatorio entro 120 giorni dalla sottoscrizione del pad. Anche se il Comune non dovesse chiamare il nucleo familiare, quest’ultimo è comunque obbligato a presentarsi all’appuntamento anche senza convocazione. Proprio per questa ragione chi crede di essere prossimo alla scadenza dei 120 giorni, dovrebbe chiamare il proprio comune e chiedere informazioni su quale effettivamente è il termine entro cui va completato il passaggio. Sarà opportuno inoltre accertarsi che la convocazione avverrà entro la data stabilita. Anche se l’assegno di inclusione dovesse essere sospeso tuttavia, non c’è bisogno di andare nel panico, infatti non si tratta della decadenza. I pagamenti in questo caso vengono solo congelati nell’attesa che avvenga il suddetto appuntamento.

Noemi Aloisi

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