ADI, più controlli, ridotto il numero complessivo dei beneficiari della prestazione. Le domande accettate sono praticamente dimezzate.
L’Assegno di Inclusione (ADI) ha sostituito ormai da tempo il Reddito di Cittadinanza, fornendo un contributo economico ai nuclei familiari con all’interno persone non occupabili (anziani con almeno 60 anni, minori di età, disabili, soggetti in condizioni di svantaggio seguiti da strutture pubbliche). Per queste famiglie l’erogazione mensile del contributo è subordinata alla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale (PAD) per il reinserimento nel contesto lavorativo.
Per i cosiddetti occupabili dai 18 ai 59 anni, non inseriti in famiglie con soggetti fragili, c’è invece la possibilità di fare domanda per il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL), anch’esso subordinata alla partecipazione alle politiche attive del lavoro proposte. ma quali sono numeri delle prestazioni dopo diversi mesi dalla loro introduzione?
ADI, controlli più serrati per le domande
Una delle prime osservazioni da fare riguarda il numero delle domande accettate dall’INPS. Da dicembre a gennaio sono state presentate circa 1,2 milioni di richieste. Di queste sono state accolte circa 590mila istanze. Dunque una significativa selezione delle istanze presentate che ha portato a dimezzare il numero delle prestazioni concesse.
Da quanto emerge con le dichiarazioni dei esponenti di governo, le verifiche avvengono alla fonte, prima di effettuare e concedere i versamenti economici. Una delle differenze con la precedente misura è proprio nella maggiore capillarità dei controlli. Infatti quella della mancanza di verifiche adeguate era uno dei difetti imputati al Reddito di Cittadinanza.
A non essere rispettati erano i limiti mobiliari, le cilindrate delle vetture previste, la mancanza di reati sulla fedina penali incompatibili con l’erogazione del sostegno. La spesa mensile per l’Assegno di Inclusione è per i primi mesi di circa 330 milioni di euro, per una somma complessiva di oltre 980 milioni di euro. Il Reddito di Cittadinanza ha avuto picchi mensili anche di 600 milioni di euro.
Anche il numero di domande respinte è abbastanza elevato, raggiungendo le 385mila istanze nona accettate. A marzo 2024 le richieste in fase di lavorazione risultavano essere circa 49mila. Il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon ha illustrato alla question time della Camera le modalità di funzionamento dei controlli con l’obbligo per i beneficiari di rispondere alla convocazione dei servizi sociali o presentarsi spontaneamente entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale.
In caso di mancata presenza all’appuntamento scatta la decadenza dal contributo. Mentre in caso di assenza di presentazione spontanea, c’è la sospensione dall’ADI. Anche per il SFL ci sono numeri che dimostrano la maggior severità nei controlli con circa 60 mila domande accettate e un numero di poco superiore di richieste rifiutate. Il costo complessivo della misura si attesta finora sui 60 milioni di euro.