Prelievo ADI, occhio a questa differenza per quanto riguarda l’assegno di inclusione: c’è una differenza tra bancomat e postamat. Ecco in cosa consiste
Sono già cinque le mensilità di assegno di inclusione giunte in questo 2024. Ufficializzata la staffetta col vecchio reddito di cittadinanza tra lo 31 dicembre scorso e il 1 gennaio, l’ADI sta diventando una certezza in Italia diminuendo le proprie zone grigie non ancora comprese finora e delineandosi man mano sempre con maggior chiarezza. Si parte da un assegno minimo garantito di 480 euro al mese, per una cifra che può man mano salire a favore delle famiglie in difficoltà in base alla scala di equivalenza prevista dall’INPS.
Una volta approvata la domanda, ci si può recare in un ufficio postale per ritirare la carta dove – salvo sorprese, ma nel caso l’accredito sarà imminente – ci sarà già credito. Lo schema per i giorni di pagamenti è il seguente: metà mese per chi attende la prima ricarica, fine mese per chi ha già beneficiato di una prima o più erogazioni con i giorni nel dettaglio comunicati già dall’istituto fino al mese di luglio e con nuovo aggiornamento in arrivo per quanto riguarderà i successivi mesi per il continuo dell’anno solere.
Con la carta si potranno effettuare acquisti senza la necessità di digitare il pin segreto quando si tratta di importi inferiori ai 50 euro, purché ovviamente questi – e tutti gli altri – rientrino nella lista di cose che si possono acquistare per normativa con questo sostegno sociale. E’ inoltre possibile pagare bollettini o MAV postali presso gli uffici di riferimento per le utenze domestiche per le quali è previsto anche il bonus gas avendone i requisiti ISEE. Con la carta ADI, come noto, si possono anche emettere bonifici o postagiro in un caso: ovvero quando c’è da pagare l’affitto per un mutuo in corso.
Cosa probabilmente più importante tra tutte è la possibilità di prelevare contanti: c’è un limite di 100 euro massimo che può essere bypassato solo con la scala di equivalenza, ovvero in caso di famiglia numerosa o composta in un certo modo che favorisce di poter attingere più soldi come più bambini tra le stesse mura domestiche o più disabili. Su un totale di 12 mesi facendo riferimento all’anno solare, quindi, è possibile avere cash 1.200€, che si traducono in realtà in 1.800€ considerando che il contributo ha durata di 18 mesi.
Tuttavia occhio in sede di prelievo, perché c’è differenza tra postamat e bancomat: innanzitutto, sì, per chi ancora non ne era al corrente, anche presso uno sportello di banca si può prelevare e non solo all’estero di Poste italiane. La differenza però sta nel costo della commissione che ne verrebbe: il prelievo costa quindi 1€ presso un ATM Postamat, mentre sale a 1,75€ nel caso in cui avvenga al bancomat: quasi il doppio.
A parità di condizioni, pur trattandosi di cifre che alla lunga non fanno di certo la differenza, è meglio proseguire a prendere liquidità dai riferimenti postali. Nel totale altrimenti, su 18 mesi totali, si rischiano di ‘bruciare’ 13,50 euro totali. Poco come dicevamo, ma perché sprecarli se c’è la facile possibilità di optare per uno piuttosto che un altro.
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