ADI, avevo esito negativo ma ho ricevuto i soldi: ora cosa devo fare?

Assegno di Inclusione con esito negativo ma arrivano lo stesso i soldi dall’Inps: un regalo inaspettato o un errore? Scopriamolo.

soldi adi errori inps
assegno di inclusione – codiciateco.it

Immaginatevi di ricevere dei soldi che ormai non vi sareste mai più aspettati. Un po’ come succede qualche volta ai bancomat impazziti che erogano più contanti di quelli richiesti. Un bel regalo sarebbe ma ovviamente le cose non stanno proprio così e anzi c’è il rischio di essere denunciati per appropriazione indebita. Lo stesso può capitare con i bonus e le carte rilasciate dall’Inps. Qualche utente ha segnalato di avere ricevuto l’accredito dell’Assegno di Inclusione nonostante nei sistemi Inps la domanda risultasse con esito negativo.

A questo punto occorre capire da dove nasce l’errore e soprattutto come comportarsi per non rischiare di tenere soldi che in realtà non spettano. La realtà è che difficilmente l’Inps commette inesattezze simili quindi c’è da capire come possa essere successo, ed è molto più semplice di quanto si creda.

Assegno di Inclusione accreditato anche se con esito domanda negativo: come comportarsi

adi per famiglie
assegno di inclusione errori – codiciateco.it

Se è vero che l’Inps non è esente da errori, agevolazioni come l’Assegno di Inclusione hanno talmente tante clausole e regole da rispettare che una o due possono sfuggire anche agli occhi attenti dell’Istituto previdenziale. Nel caso di accredito Adi con esito domanda negativo, potrebbe esserci un piccolo vizio di forma da considerare. Se il cittadino ha fatto domanda per condizioni svantaggiate presenti nel nucleo familiare la domanda potrebbe essere respinta, ma nello stesso nucleo potrebbe esserci un over 60 e per lui la domanda è passata. Ne consegue che l’accredito avviene comunque ma non per le condizioni di cui sopra.

Sembrerebbe questa l’ipotesi più plausibile per questa incongruenza ma non è detto che sia proprio così. Può anche succedere, sembra paradossale ma è successo, che il sistema riveli un esito che nella realtà è diverso da quello che si legge sul portale Inps. In questo caso chi ha ricevuto l’accredito non ha nulla da temere, non c’è nessuna appropriazione indebita ma il consiglio è comunque di non far finta di niente e di chiedere immediatamente spiegazioni all’Inps attraverso gli sportelli presenti sul territorio o presso il numero verde.

Per finire è bene ricordare quali siano le condizioni svantaggiate che danno diritto all’Adi: persone affette da disturbi mentali, in carico ai servizi sociosanitari, persone con disabilità fisica, psichica e sensoriale con grado di invalidità compreso tra il 46 e il 66 per cento che necessitano di cure e assistenza domiciliari integrate, semi residenziali, di supporto familiare inseriti in percorsi assistenziali integrati, coloro che hanno dipendenze patologiche, comprese alcol e droga; chi è vittima di tratta, in carico ai servizi sociali o sociosanitari; chi è vittima di violenza di genere; detenuti o al primo anno successivo al termine della detenzione; persone ammesse alle misure alternative alla detenzione in carico agli Uffici per l’Esecuzione Penale Esterna.

E ancora: persone individuate specificatamente come potatrici di diverse fragilità sociali; persone senza dimora iscritte nel registro che versino in una condizione di povertà tale da non poter reperire e mantenere un’abitazione in autonomia, persone che vivono in povertà estrema; neo maggiorenni, tra i 18 e i 21 anni, che vivono fuori dalla famiglia di origine su base di un provvedimento giudiziale.

Impostazioni privacy