L’agevolazione erede del Reddito di cittadinanza è ormai realtà ma esistono ancora dubbi sul funzionamento dell’Assegno di Inclusione.
Ad esempio: se un over 60 non è obbligato a lavorare come previsto dalle regole dell’Adi, deve comunque firmare il Patto di Attivazione Digitale? La risposta sembra scontata, eppure non lo è.
L’Assegno di Inclusione ha preso il posto del Reddito di cittadinanza ufficialmente dal 1 gennaio 2024, la platea si è nettamente ristretta rispetto al precedente sussidio, e questo perché nelle intenzioni del Governo c’è quella di aiutare le famiglie italiane davvero bisognose scoraggiando i soliti ‘furbetti’ a cercare di appropriarsi di qualcosa che non gli spetta. Tuttavia non mancano le polemiche sul nuovo aiuto, e anche i dubbi sulle regole da seguire per non vanificare tutto.
L’INPS, attraverso il suo sito ufficiale, spiega molto bene tutta la procedura per ottenere l’Assegno di Inclusione, eppure restano dei dubbi, come quelli che riguardano gli over 60. Chi ha compiuto 60 anni non è obbligatoriamente occupabile e dunque ha diritto alla nuova agevolazione anche senza passare dai centri per l’impiego, al contrario di chi, essendo abilitato a lavorare, dovrà studiare un programma personale insieme agli assistenti sociali mirato a trovare una nuova occupazione. Ma torniamo al quesito: gli over 60 non obbligati a trovare lavoro per mantenere il sussidio, devono comunque firmare il Patto di Attivazione Digitale?
Il Patto di Attivazione Digitale prevede la comunicazione dei dati personali del beneficiario dell’Assegno di Inclusione, ma anche la comunicazione dei dati relativi ai membri del nucleo familiare che potrebbero essere inseriti nel mondo del lavoro. Tutti i dati verranno poi smistati ai centri per l’impiego che si attiveranno per trovare un’occupazione al beneficiario dell’Assegno. Tutto sotto l’egida dei servizi sociali della zona di competenza.
Per accedere all’Assegno di Inclusione, come spiegato sul sito del Ministero del Lavoro, il richiedente, dopo aver presentato la domanda direttamente sul sito dell’INPS o tramite CAF e Patronato, deve iniziare un percorso di attivazione autonoma sulla piattaforma SIISL. Una volta sottoscritto il PAD nucleo e che la domanda è stata verificata con esito positivo, saranno le piattaforme a dialogare tra di loro.
Ma torniamo agli Over 60, se non sono obbligati a essere presi in carico dai centri per l’impiego, devono comunque sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale? Anche se può sembrare incoerente, la risposta è affermativa. Chi ha più di 60 anni non è obbligato a cercarsi un lavoro ma deve lo stesso sottoscrivere il PAD e rispondere alla convocazione dei servizi sociali entro 120 giorni dalla presentazione della domanda.
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