Accertamenti fiscali: che cosa sono e che vuol dire quando te ne arriva uno, come difendersi e come funziona la prescrizione.
L’accertamento fiscale può essere applicato su qualunque fatto o comportamento che ha una valenza fiscale come ad esempio un contratto d’affitto non registrato, un incasso non giustificato, una dichiarazione non presentata e un mancato versamento. Si tratta di un procedimento complesso che ha l’obiettivo di verificare che il contribuente abbia correttamente dichiarato la base imponibile, abbia applicato le deduzioni e le detrazioni.
Ad effettuare il controllo è l’ente di riscossione in genere l’agenzia delle entrate, quando inizia la verifica il contribuente dovrà essere informato delle ragioni di tale attività. In questa fase il soggetto interessato, può farsi assistere da un professionista, inoltre l’ente si dovrà preoccupare di rilasciare al contribuente il verbale delle operazioni svolte.
Accertamento fiscale, in cosa consiste e come comportarsi
L’evasione fiscale purtroppo è un problema che affligge l’Italia, per questo esistono regole sempre più ferree, e in alcuni casi è necessario un accertamento fiscale. Chi è sottoposto a tale accertamento, se viene colto in fallo può essere costretto non solo a versare il dovuto ma anche a diverse sanzioni e interessi. Nei casi più gravi si rischiano anche condanne penali.
L’avviso deve essere motivato al contribuente in base alle nuove norme previste dal decreto, devono essere riportate prove e fatti che l’amministrazione ha raccolto nel corso del tempo. Il contribuente sarà informato sulle norme che sono state violate e avrà la possibilità del diritto di difesa. La notifica deve avvenire tempestivamente e devono essere rispettati i termini di prescrizione e decadenza previsti per il singolo tributo. Per ogni imposta i termini di accertamento possono essere differenti.
Accertamento fiscale, come è composto e come difendersi
Sopra il documento devono essere riportati il numero di identificazione della cartella, l’intestazione, l’importo dovuto, le aliquote applicate, l’ufficio presso il quale sarà possibile ottenere informazioni sulla propria situazione, i termini per l’impugnazione, le modalità e i termini di pagamento. Solitamente viene inoltrato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, ma in altri casi può anche essere comunicato mediante un ufficiale giudiziario o tramite PEC.
Chi riceve la notifica, può comportarsi in vari modi, il contribuente può decidere di non presentare ricorso e pagare il dovuto così da mettersi in regola e non avere problemi. Nel caso lo ritenesse necessario può anche decidere di ricorrere al ricorso entro i termini indicati nell’avviso. Se il contribuente, trascorso il termine previsto, non si preoccupa di risolvere la situazione, possono iniziare le procedure di esecuzione forzata sui beni, come il pignoramento.