Indennità di malattia: come funziona, a quanto ammonta l’importo e a chi spetta, tutte le informazioni e le regole a riguardo.
L’indennità di malattia, è un diritto del lavoratore dipendente, che in seguito ad un’influenza o a un’altra patologia, è costretto ad assentarsi dal proprio lavoro. La malattia in questo caso, è considerata temporanea, al pari dell’infortunio e della maternità. Durante questo periodo, al dipendente spetta comunque un’indennità erogata dal datore di lavoro per i primi tre giorni di malattia.
Per i giorni successivi, quindi dal quarto giorno, se ne occuperà l’Inps, tuttavia dovrà essere comunque il datore di lavoro ad anticipare la spesa, per poi essere rimborsato. Ad avere diritto all’indennità, sono anche gli operai del settore dell’industria, gli operai del settore terziario, dei servizi, i lavoratori agricoli, gli apprendisti, i lavoratori sospesi, quelli dello spettacolo e i lavoratori marittimi.
Per richiedere l’indennità di malattia, è necessario far emettere un certificato medico da parte dal proprio medico curante all’Inps. Così facendo, saranno avvisati sia l’ente previdenziale, che il datore di lavoro, per quanto riguarda l’importo non equivale mai al 100% della retribuzione. Fino al terzo giorno di malattia, il datore di lavoro si farà carico dell’indennità.
In questo periodo il lavoratore non subirà alcuna diminuzione del suo compenso, tuttavia trascorsi tre giorni, sarà l’Inps a coprire le spese fino al 21º giorno di malattia l’indennità spettante pari al 50% della retribuzione media giornaliera del dipendente. Dal 21º al 180º giorno di malattia è pari al 66,66% della retribuzione, se il lavoratore dovesse assentarsi anche per un solo giorno di malattia, dovrà comunque presentare il certificato medico, nel caso in cui il datore di lavoro lo richiedesse.
L’indennità sarà pagata dal 40º giorno successivo a quello dell’inizio della malattia, che dovrà essere certificata, il periodo di assenza per malattia o infortunio, è disciplinato secondo il CCNL di categoria. Si può distinguere tra comporto secco che riguarda il termine di conservazione del posto di lavoro, nel caso di un’unica malattia di lunga durata. Il comparto per sommatoria invece consiste nel periodo di conservazione del posto di lavoro, nel caso in cui il dipendente abbia più malattie.
Nel momento in cui si va in malattia, esistono delle fasce orarie in cui si deve restare in casa, il medico infatti può passare per la visita di controllo. Tuttavia ci sono delle eccezioni per le quali è possibile assentarsi, anche durante le fasce orarie, ad esempio per casi di forza maggiore, nel caso di esami o visite mediche, o per un serio e fondato motivo che si dovrà poter dimostrare.
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