Un bonus dal valore di 800 euro da ricevere per sei mesi; ecco a chi è dedicato l’incentivo e cosa bisogna fare per ottenerlo.
Nel corso degli ultimi anni, per effetto soprattutto della crisi economica causata dalla pandemia da Covid-19 e dai successivi scenari mondiali, sono state istituite alcune tipologie di bonus dedicate esplicitamente ai lavoratori. In alcuni casi si parla di veri e propri incrementi in busta paga, in altri ancora il bonus arriva sottoforma di agevolazione fiscale sul pagamento delle tasse. Così facendo si è pensato al bonus che aiutasse i lavoratori del mondo della ristorazione, particolarmente colpiti dalle chiusure e che solo quest’anno vedono tornare effettivamente la normalità, oltre che altre forme di aiuto e incentivo dedicate ai lavoratori dipendenti.
Il nocciolo della questione, però, è che questi bonus sono percepibili e detraibili dalla busta paga; va da sé che, quindi, si tratta di aiuti destinati solo ai lavoratori dipendenti. Quando si tratta di incentivi e bonus il settore dei lavoratori autonomi è un po’ messo da parte. Quello che non tutti sanno però è che, proprio a causa delle chiusure del 2020, la Legge di Bilancio del 2021 ha introdotto per il triennio successivo l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO); si tratta a tutti gli effetti di un bonus dedicato però esclusivamente a quelle partite IVA che hanno subito il quel periodo una contrazione negli affari. Con la Legge di Bilancio del 2024 l’ISCRO è entrata a regime per cui i lavoratori autonomi possono richiederla ancora oggi.
Possono accedere all’ISCRO le partite Iva che hanno dichiarato un reddito inferiore ai 12mila euro l’anno. Oltre questo però è necessario che siano in atto altri requisiti fondamentali all’accettazione della domanda:
L’indennità è erogata per 6 mesi, a partire dal giorno successivo all’invio della domanda. L’importo mensile non può essere inferiore ai 250 euro o superare gli 800€. Gli importi erogati sono stabiliti da una media del reddito presentato negli anni precedenti diviso su base bimestrale e sono adeguati alle variazioni ISTAT.
È bene sottolineare che l’ISCRO non concorre a determinare contribuzione figurativa, ma concorre invece alla formazione di reddito e su di essa è applicata una ritenuta d’acconto del 20%. Tuttavia, nel caso in cui la partiva IVA operi in regime forfettario, questa ritenuta non è applicata.
Si perde il diritto all’ISCRO nei casi in cui: si abbia chiusura della partita IVA nel periodo di erogazione; ci sia l’iscrizione a forme previdenziali obbligatorie; se c’è titolarità dell’Assegno di Inclusione o se c’è titolarità di trattamento pensionistico diretto.
La domanda va presentata esclusivamente per via telematica accedendo alla propria area personale -tramite SPID, CIE o Carta nazionale dei servizi- al sito dell’INPS. In caso fosse bisogno assistenza ci si può rivolgere ad un patronato o direttamente alla sede INSP presente sul territorio. Il via alle domande è fissato per il 1° di Agosto con scadenza ultima al 31 Ottobre 2024.
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