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730, partiti i controlli: come evitare che si trasformi in cartella esattoriale

Sono iniziati i controlli per il modello 730: ecco come rateizzarlo prima che si trasformi in cartella esattoriale.

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Controlli dell’Agenzia delle entrate sul 730 – codiciateco.it

La dichiarazione dei redditi è un documento contabile attraverso cui i contribuenti comunicano al fisco il proprio reddito mediante i versamenti delle imposte. La dichiarazione si effettua attraverso la compilazione del modello 730. Mentre il dovere del contribuente è quindi quello di presentare l’annuale dichiarazione dei redditi, il dovere dell’Agenzia delle Entrate è quello di far partire subito i controlli formali. Una volta partiti i controlli, il contribuente potrebbe ricevere degli avvisi di accertamento potrebbero trasformarsi in cartella esattoriale. Ma come è possibile rateizzare il 730 prima che diventi cartella esattoriale?

Come rateizzare il 730 prima che diventi cartella esattoriale: le indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate

compilazione modulo
Compilazione modulo 730: come rateizzarlo prima che diventi cartella esattoriale – codiciateco.it

Come anticipato, la dichiarazione si effettua attraverso la compilazione del modello 730. Fino all’anno appena concluso, era possibile presentare questa dichiarazione entro la fine di novembre, mentre dal 2024 la scadenza della dichiarazione dei redditi risulta anticipata di due mesi. La stagione reddituale sta per iniziare e con l’invio dei primi modelli 730 partono anche i controlli dell’Agenzia delle Entrate e i conseguenti invii di avvisi bonari.

Gli avvisi di accertamento inviati dall’Agenzia delle Entrate segnalano le omissioni nelle dichiarazioni dei redditi. Un avviso di accertamento non è una cartella esattoriale, ma se non si interviene entro trenta giorni dal ricevimento dell’avviso bonario potrebbe diventare proprio un sollecito di pagamento.

L’Agenzia delle Entrate, con l’avviso di accertamento, chiede al contribuente di mettere in regola un errore, un’anomalia o una omissione riscontrati dal Fisco nel modello 730. Il contribuente, entro i trenta giorni dalla data di ricevimento dell’avviso di accertamento, deve pagare quanto indicato oppure, se la pretesa dell’Agenzia delle Entrate si fonda su dati illegittimi, ha la possibilità di fare ricorso.

Il contribuente che riceve l’avviso dall’Agenzia delle Entrate ha quindi due opzioni: o pagare entro i trenta giorni sfruttando come vantaggio una riduzione della sanzione prevista in questo caso, oppure presentare istanza di annullamento. In questo secondo caso è necessario inviare i documenti che dimostrano le anomalie o le omissioni indicate nell’avviso di accertamento. Una soluzione alternativa alle due sopra riportate è quella della rateizzazione.

Cosa fare in caso di avviso di accertamento dopo i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate

La rateizzazione può essere fatta direttamente sul sito web dell’Agenzia delle Entrate senza accedere all’area riservata (senza quindi entrare con le credenziali dell’identità digitale). Dall’area pubblica del sito dell’Agenzia delle Entrate si dovrà cliccare su “tutti i servizi” e quindi nella sezione pagamenti cliccare su “Comunicazioni controllo automatico e formale – calcolo delle rate”. Accedendo a questo servizio, si potrà indicare quale atto è stato ricevuto. Si dovrà distinguere tra “comunicazione esiti controlli automatizzati” (ricevuti dal contribuente via PEC o raccomandata) e comunicazioni ricevute e dall’intermediario che ha presentato il modello 730 per conto del contribuente.

Bisognerà inserire il codice che si trova nella lettera del Fisco, la data di elaborazione della comunicazione, quella di ricevimento, l’importo da versare e i dati anagrafici e di domicilio del contribuente. A quel punto sarà possibile calcolare la rata, scegliendo una rateizzazione fino a venti rate trimestrali su cinque anni. Terminata la procedure è possibile scaricare i modelli F24 di pagamento delle rate scelte.

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