600€ al mese a famiglia, cosa bisogna fare per averli? Sembrerà strano ma basta trasferirsi in questi comuni italiani ed ottenerli. Cosa fare?
Mantenere la famiglia si sa, è veramente oneroso. Una condizione cambiata enormemente nel corso dei decenni. Se infatti una volta bastava assolutamente lo stipendio di un solo genitore per condurre una vita familiare valida e senza compromessi, adesso invece uno stipendio non basta, quindi entrambi i genitori sono tenuti a lavorare per sanare il bilancio familiare. Un budget sempre esposto a continui pericoli e rischi, dalle spese fisse a quelle variabili o ancora le spese impreviste che purtroppo sono sempre dietro l’angolo.
Ecco perché è da considerare un modo per superare l’affanno dettato dalle scarse risorse economiche. Un bonus che permette di ottenere ben 600,00 euro ma ad una condizione, ossia quella di vivere in determinati comuni. Questo bonus Infatti non è riconosciuto in tutta la penisola ma solo in alcuni posti specifici che adesso si andranno a vedere. Quindi se si intende percepire questa somma, forse l’idea di trasferirsi non è poi così malvagia.
L’assegno unico – come noto – è quel bonus che viene riconosciuto alle famiglie che hanno i bambini fino ad una certa età. Un modo per supportarli ed affrontare le varie spese che si presentano nella vita di tutti i giorni. Quello che però forse non tutte le famiglie sanno è che in alcune regioni nonostante ci sia l’assegno unico, gli altri sostegni finanziari a loro riconosciuti non sono stati eliminati e quindi continuano ad esserci.
Ad esempio la Regione Sardegna riconosce il contributo per i figli nati nel 2024. Ha stanziato una somma pari a quasi 3 milioni di euro per riconoscere il contributo in favore alle famiglie che posseggono determinati requisiti. La ratio di questo provvedimento è quello di invogliare le famiglie a rimanere nei piccoli comuni sardi ed evitare che se ne vadano. Un modo per combattere lo spopolamento.
Andando nello specifico, questo bonus bebè erogato dalla regione Sardegna viene riconosciuto a prescindere dalla condizione reddituale della famiglia quindi non bisogna presentare l’ISEE, ne hanno diritto le famiglie per ogni figlio nato, adottato, in affido nel 2024 residente in un comune che abbia meno di 5.000 abitanti, lo stesso vale anche per chi vi trasferisce la residenza. Bisogna avere comunque la proprietà dell’immobile dove si risiede o la disponibilità in base ad un contratto di locazione, di comodato o altro titolo equivalente. E’ ovvio che bisogna stare nell’immobile per tutto il periodo in cui viene percepita la misura perché in caso contrario si perderà il diritto.
Di che cifre si parla? Di 600 euro nel caso di primo figlio e 400 euro per ogni figlio successivo al primo. Il bonus viene erogato fino al compimento dei cinque anni, quindi considerando 60 mensilità per il primo figlio spetta un contributo di 36 mila euro e 24 mila euro dai figli successivi. Cifre assolutamente allettanti
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