Bambino di 6 anni deve al Fisco 449 euro: l’assurda storia

Non c’è limite all’assurdo, un bambino di 6 anni riceve una cartella esattoriale da parte dell’Agenzia delle Entrate: la vicenda.

Agenzia delle Entrate
Agenzia delle Entrate (Codiciateco.it)

Non c’è limite all’assurdo, e quello che sembrava uno scherzo di cattivo gusto, oppure un semplice errore di omonimia, si è rivelato realtà. Un incubo, per l’esattezza. L’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale indirizzata a un bambino di 6 anni. Il piccolo deve pagare 449 euro all’Irpef per “indennità di fine rapporto”.

La vicenda arriva da Roma, protagonista è un bambino di soli 6 anni, il quale, naturalmente, non ha svolto e non svolge alcun lavoro, visto che deve andare a scuola, iscritto alla Prima Elementare dal prossimo settembre. Eppure, l’Agenzia delle Entrate reclama il pagamento di un non precisato tributo all’Irpef. Ma la Scuola Materna, una volta conclusa, prevede un Tfr?

Tfr per il termine della Scuola Materna: il Fisco reclama il pagamento di una cartella esattoriale a un bimbo di 6 anni

Bambino guarda la televisione
Bambino guarda la televisione (Codiciateco.it)

L’Associazione Giustitalia ha raccontato l’incredibile accaduto. La mamma del bambino si è rivolta a un loro legale, spiegando l’assurda vicenda e allegando il documento inviato dall’Agenzia delle Entrate e l’avviso di pagamento di 449 euro.

Cartella pazza? No, qui andiamo oltre. Inizialmente, la mamma ha pensato a un errore di omonimia. Cartella esattoriale decaduta e prescritta, qual è la differenza. Dunque, dopo aver spiegato la situazione per via telefonica, alla fine si è recata allo sportello dell’Agenzia delle Entrate.

È qui che ha scoperto che invece non si è trattato di uno scherzo o di un errore. Era tutto vero. L’accaduto ovviamente ha sollevato un polverone, con l’Agenzia delle Entrate finita sotto accusa e con gli utenti, sui social, che hanno preso di mira i suoi uffici.

La replica dell’Agenzia delle Entrate alle accuse

L’Ente, tuttavia, si difende, chiarendo che la cartella esattoriale citata fa riferimento alle imposte dovute al trattamento di fine rapporto erogato dal datore di lavoro di papà, deceduto nel 2017, e che quindi è rivolto alla vedova e ai suoi tre figli. Il Tfr, quindi, farebbe riferimento ai quattro eredi del defunto e, come previsto dal regolamento, sono stati emessi gli avvisi di liquidazione che prevedono delle imposte da pagare.

Le imposte da pagare sono rivolte alla mamma e notificate dall’Agenzia delle Entrate Riscossione in data 7 luglio 2022, ma sono state suddivise anche con i tre piccoli eredi, ognuno dei quali ha ricevuto la sua “cartella esattoriale personalizzata” da pagare al fisco.

Si tratta di una normativa comune? Secondo l’Agenzia, sì, eppure il tutto appare così insolito. Contestare una cartella esattoriale o una multa, puoi farlo via PEC: quando. E ancora, Annullamento cartella esattoriale: cosa scrivere sulla richiesta. Il Fac Simile.

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